Famiglia dona al Comune prezioso alare in ferro battuto: ma è sparito

L'alare conservato nel museo di Casa Bruseschi a Pesariis
COMEGLIANS (Udine) - Lo avevano donato col cuore al Comune, perché restasse a memoria, per tutte le generazioni, un bell’alare in ferro battuto, fatto a mano, ma i...

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COMEGLIANS (Udine) - Lo avevano donato col cuore al Comune, perché restasse a memoria, per tutte le generazioni, un bell’alare in ferro battuto, fatto a mano, ma i ladri sono entrati del palazzo del municipio carnico di Comeglians e lo hanno rubato. «È stata una pessima sorpresa - dice il sindaco di Comeglians, Stefano De Antoni -; era un meraviglioso alare in ferro battuto, composto da tre parti, realizzato a un artigiano nella nostra terra. Un oggetto della tradizione locale dal valore affettivo importane e dal valore economico notevole. Siamo amareggiati perché questo alare, grande, fatto per i nostri fogolars, era stato domato da una famiglia del posto, quella che gestiva l’attuale albergo “Alle Alpi”, l’unico albergo che abbiamo qui a Comeglians».

 

La donazione è di diversi mesi fa e l’amministrazione comunale aveva sistemato i tre pezzi dell’alare in tre sacchi di iuta che erano stati temporaneamente sistemati nel palazzo del municipio, in attesa di essere rimontanti e messi in mostra, con una targa di ringraziamento alla famiglia che li ha generosamente donati, nella cosiddetta “Casa del Botêr”, un edificio tradizionale di Comeglians, oggetto di un accurato e meticoloso restauro (nelle foto) e oggi utilizzata come ambiente di incontro per la comunità del posto, per mostre, eventi e iniziativa culturali. «Nel momento in cui abbiamo deciso di spostarlo alla “Casa del Botêr” ci siamo accorti che non c’era più - dice amareggiato il sindaco De Antoni –; abbiamo cercato ovunque perché, negli ultimi mesi, ci sono stati dei lavori di sistemazione nel municipio e l’alare poteva essere finito in qualche magazzino, in un luogo nascosto, non visto. Ma nulla: è sparito, e per noi è un doppio danno, affettivo ed economico perché un pezzo del genere, per collezionisti e amanti di questo tipo di artigianato, non ha prezzo. Non so neanche come abbiano fatto a portalo via perché era molto pesante. La speranza è quella che venga restituito e che non finisca, magari, venduto come ferro, dai ladri di metallo».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino