PADOVA - Sarà una sfida nuova e particolare per i ricercatori dell'Università di Padova, e non solo. Venerdì 20 febbraio il Centro Altinate ospiterà una delle sette...
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Il regolamento è semplice, ma partecipare richiede doti non comuni. I partecipanti dovranno infatti illustrare un progetto di ricerca alla platea senza ausilio di slide o altro materiale (se non quello che può essere contenuto in una tasca) in tre minuti e soprattutto senza rinunciare al rigore scientifico, visto che nella giuria tecnica che selezionerà i due ammessi alla finale nazionale del 9 maggio (a Milano all'interno di Expo 2015) ci sono docenti ed esperti di varie discipline.
A portare a Padova l'iniziativa, nata in Inghilterra una decina di anni fa e che coinvolge 27 paesi in cinque continenti, sono l'Università di Padova, il Gruppo Pleiadi e l'Inaf, l'Istituto nazionale di Astrofisica. «Accanto alla didattica e alla ricerca - spiega il delegato per la comunicazione della cultura scientifica dell'Ateno, Giulio Peruzzi - tra le missioni dell'università c'è anche il trasferimento della ricerca, sia da punto di vista tecnologico che nella divulgazione scientifica. Una cultura scientifica diffusa è infatti anche un importante elemento di cittadinanza perchè consente un esercizio pieno della democrazia».
L'iniziativa è arrivata a Padova in particolare su iniziativa del Gruppo Pleiiadi, che si occupa di divulgazione scientifica: «Vogliamo provocare i ricercatori - spiega il presidente Alessio Scaboro - Farli cimentare nella divulgazione, cercando di far emergere alcuni talenti particolari».
Nella sfida sono coinvolti anche altri soggetti, come le università di Verona e Venezia, che stanno coinvolgendo altri ricercatori. La sfida è aperta infatti a tutti i ricercatori, universitari ma anche del settore privato e di altri enti pubblici: le iscrizioni sono aperta sul sito famelab-italy.it fino al prossimo 13 febbraio. In palio l'accesso alla finale nazionale, ma anche un primo premio di 400 euro. Previsto anche un premio del pubblico assegnato tramite applausometro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino