PADOVA - La sua vita non sarebbe stata abbastanza interessante per intrattenere dialoghi con donne contattate su internet e magari riuscire ad incontrarle e così ha pensato...
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L'indagine, compiuta dalla Digos di Padova e dalla Polizia Postale, è scattata con un esposto che faceva riferimento alle “vanterie” di un agente in servizio al Commissariato di Padova e che sul suo profilo Facebook, oltre a mostrare immagini di servizio di pattuglie della Polizia di Stato a supporto delle brillanti “azioni” alle quali avrebbe partecipato, invitava a frequentare, come lui stesso, dei circoli privati nei quali si svolgono incontri a chiaro sfondo sessuale e nei quali egli stesso avrebbe avuto parte attiva come intrattenitore. Nulla di più falso, ovviamente, ma le vittime adescate in rete potevano essere affascinate da una doppia vita così vivace. Il gioco è però durato poco e l'uomo, quando i veri agenti si sono presentati alla porta della sua abitazione per dare seguito all'indagine svolta, ha dovuto ammettere di essersi appropriato dell'identità di un poliziotto a questo scopo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino