L'ex sindaco dichiara di risiedere ad Azzano ma dorme a Pordenone: guai per falso in atto privato

L'ex sindaco dichiara di risiedere ad Azzano ma dorme a Pordenone: condanna per falso in atto privato
AZZANO - L'ex sindaco leghista Enzo Bortolotti è stato sottoposto a una singolare indagine da parte della Polizia locale, fatta anche di appostamenti che come...

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AZZANO - L'ex sindaco leghista Enzo Bortolotti è stato sottoposto a una singolare indagine da parte della Polizia locale, fatta anche di appostamenti che come effetto hanno avuto l'emissione di un decreto penale di condanna per l'importo di duemila euro per falso in un atto privato destinato alla pubblica amministrazione. Il motivo? Un'autocertificazione datata 25 febbraio 2020 dove dichiara di risiedere ad Azzano e non a Pordenone. Gli agenti, che nella loro attività istruttoria hanno organizzato anche diversi appostamenti per scoprire se effettivamente l'ex sindaco abitasse ad Azzano, non hanno trovato prove della sua effettiva residenza nella casa di famiglia. A quel punto hanno fatto una segnalazione alla Procura della Repubblica di Pordenone.


Di essere stato cancellato dall'Anagrafe a fine 2019, Bortolotti se n'è accorto soltanto quando gli sono stati notificati alcuni atti giudiziari. Non capiva perché risultasse residente a Pordenone, ma è bastato un semplice controllo per capire che cosa era successo. «Questa vicenda si collega al periodo in cui era in affidamento ai Servizi sociali - spiega al suo legale, l'avvocato Mauro Bozzetto - Tra le varie prescrizioni, vi era anche quella che gli imponeva di andare a dormire a Pordenone, dove invece risiede la moglie. Ad Azzano, dunque, non poteva fermarsi per la notte senza incorrere in una violazione. Il reato contestato scatta nel momento in cui si è nuovamente iscritto all'Anagrafe di Azzano».


Bortolotti era stato affidato ai Servizi sociali in seguito alla condanna per calunnia, scaturita da una multa per eccesso di velocità finita in Procura per sondare un'ipotesi iniziale di diffamazione. È stata la vicenda giudiziaria che ha segnato la carriera politica dell'ex sindaco della Lega Nord. La condanna a 2 anni e mezzo di reclusione superava la soglia per la quale si può concedere la condizionale, ma Bortolotti ha evitato l'esperienza del carcere con una misura alternativa: ha messo a disposizione delle famiglie prive di possibilità economiche la sua laurea. Ha fatto il dentista per i poveri per quasi quattro anni. Adesso è nuovamente libero, il decreto penale di condanna potrebbe metterselo alle spalle pagando di 2mila euro di sanzione pecuniaria. «Farò opposizione - annuncia invece l'avvocato Bozzetto - perchè quando era in affidamento poteva muoversi soltanto per andare a lavorare e doveva tornare poi a Pordenone per la notte. Come poteva andare a dormire ad Azzano?».
C.A. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino