TREVISO - Falsi invalidi per poter salire a bordo dell'aereo prima di tutti gli altri, in modo da scegliere il posto che si preferisce senza resse e senza code. Succede anche...
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L'ESPEDIENTE Capita infatti che ci siano dei passeggeri che nello scalo di partenza, nella maggior parte dei casi in Italia, chiedano al personale di poter usufruire di una sedia a rotelle perché camminano con difficoltà. Questa viene concessa senza grossi problemi. E consente di arrivare subito al gate e di saltare la coda. Insomma, garantisce l'accesso prioritario in aereo. Dopo aver ricevuto la comunicazione della presenza di questi passeggeri, al Canova li attendono con altrettante carrozzine per poterli accompagnare fino all'uscita del terminal. Non è una cosa rara, se si pensa che circa il 20% delle persone che arrivano a Treviso mettono piede nella Marca per motivi legati a problemi di salute. Vuol dire qualcosa come mezzo milione all'anno. Il punto è che dopo l'atterraggio nessuno richiede le sedie a rotelle. Così gli operatori si ritrovano a guardare il gruppo di passeggeri che se ne va verso il terminal camminando normalmente. Basterebbe che l'aeroporto di partenza comunicasse i nomi dei passeggeri che hanno richiesto la carrozzina e non solo il loro numero, potrebbe dire qualcuno. Evidentemente chi ha messo a punto lo stratagemma l'ha fatto bene.
ASSISTENZA Sono tre i livelli di assistenza garantiti negli aeroporti alle persone con problemi di deambulazione. Nei casi più gravi i passeggeri vengono accompagnati in carrozzina o fino alla scaletta dell'aereo o anche direttamente all'interno del velivolo. In questi casi i nominativi vengono registrati. Il livello più basso, però, prevede l'attivazione del servizio anche per le persone che hanno problemi considerati lievi. Questi vengono accompagnati in sedia a rotelle fino al gate. Poi salgono in aereo da soli. Si tratta praticamente di un servizio di cortesia. I nomi di quelli che lo richiedono non vengono registrati. E così è possibile ottenere l'imbarco prioritario, saltando la coda, senza dover pagare nulla di più e senza doversi preoccupare di dover richiedere la carrozzina anche una volta arrivati a destinazione. «Abbiamo avuto casi del genere confermano da Save, società che gestisce l'aeroporto di Treviso i numeri non sono tali da spingerci ad avviare un monitoraggio specifico e a valutare contromisure. Ma accade anche questo».
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Il Gazzettino