Rapinò i nonni e patteggiò 4 anni, ora è indagato per falsa testimonianza: scena muta in aula

Sequestri effettuati alla banda accusati di furti e rapine
LEGNARO - Il 12 ottobre del 2020, appena uscito da una comunità di recupero, David Curcio di 22 anni si è recato ad Abano per rapinare i suoi nonni. Spinte e...

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LEGNARO - Il 12 ottobre del 2020, appena uscito da una comunità di recupero, David Curcio di 22 anni si è recato ad Abano per rapinare i suoi nonni. Spinte e schiaffi contro gli anziani per derubarli di soli 30 euro. Per questo episodio e per altri colpi commessi, secondo l'accusa, insieme a una banda di sette sinti ha patteggiato quattro anni di carcere. Ma i guai per lui non sono finiti perchè l'altro giorno, davanti ai giudici del Tribunale collegiale come testimone per l'accusa ha fatto scena muta. Il pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini, lo ha indagato per falsa testimonianza.

IN AULA
A processo, per furti e rapine, ci sono Naichel Millas 20enne di Legnaro ex promessa della boxe, Donovan Fulle 26 anni di Cavarzere (Venezia), Federica Hodorovich 38 anni di Legnaro, Valentina Rizzetto 21 anni pure di Legnaro, Asia Cavazza 19 anni domiciliata a Cavarzere, Denis Hudorovich 38 anni di Favaro (Venezia) e Simone Hudorovich 35 anni di Cavarzere. David Curcio, uscito di scena con un patteggiamento, avrebbe dovuto essere tra i testimoni  chiave dell'accusa.


Ma in aula davanti ai giudici ha esordito con un «...Non vi faccio perdere tempo non mi ricordo nulla...». E ancora «...Non ricordo di avere mai scritto a Naichel...», quando invece agli atti sono state depositate due sue lettere spedite all'ex pugile. Infine ha dichiarato che i suoi nonni, quelli rapinati, erano morti quando invece sono vivi. Per il pm Curcio è stato minacciato dai sinti di non parlare, ma il Collegio presieduto da Vincenzo Santoro non l'ha pensata così per mancanza di prove. Alla fine Curcio si è trovato di nuovo indagato per falsa testimonianza.

I COLPI


Oltre alla rapina ai nonni di Curcio, c'è quella a Solesino del 21 settembre 2020: a farne le spese un automobilista a cui è stata tagliata la strada per bloccarlo e derubarlo. E prima ancora, a Conche di Codevigo, il 16 luglio del 2020, l'ex pugile Millas avrebbe preso a pugni una commerciante di pesce per rapinarla della borsetta griffata Dolce e Gabbana. Nell'elenco figura pure l'efferata rapina consumata a Mestre il 16 ottobre 2020. Nell'occasione Millas avrebbe colpito con una raffica di pugni due vittime per rubare loro 180 euro, un tablet e un telefono cellulare. Altri tre colpi sarebbero stati consumati a Padova, a Copparo (Ferrara) e ad Anguillara Veneta sempre dello scorso anno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino