La Miteni si chiama fuori: noi - dice l’azienda - con i Pfas trovati nelle acque del territorio vicentino, padovano e veronese e nel sangue dei cittadini controllati non...
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I Pfas superano i limiti nelle acque di 31 comuni di 4 province venete
Dunque, la colpa dei Pfas nelle acque e nel sangue è delle industrie conciarie? È per loro e non per la Miteni che adesso 250mila cittadini dei comuni interessati per anni dalla contaminazione delle falde e dei pozzi dovranno sottoporsi a esami e test tumorali? Alessandro Benassi, capo del dipartimento Ambiente della Regione Veneto, sa benissimo che adesso la Miteni così come il Consorzio Arica per la depurazione, rispetta i limiti: «I limiti glieli abbiamo dati noi come Regione nel 2014». Però la Miteni dice di non avere nulla a che fare con la contaminazione. «I Pfas servono per produrre vestiti e materiali cartacei impermeabilizzati, teflon per le pentole, eccetera. Molte fabbriche usano queste sostanze. Ma una sola è l’azienda che le produce. La quantità in gioco è ben diversa»...
Il Gazzettino