Si amputano una falange per incassare i rimborsi dell'assicurazione: incastrati due indiani

Il tribunale di Rovigo
VILLADOSE - La falange di un mignolo amputata volontariamente per incassare circa 30mila euro raggirando una compagnia assicuratrice. È di mutilazione fraudolenta della...

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VILLADOSE - La falange di un mignolo amputata volontariamente per incassare circa 30mila euro raggirando una compagnia assicuratrice. È di mutilazione fraudolenta della propria persona l’accusa formulata dalla procura di Rovigo nei confronti di due uomini, entrambi di origini indiane, che sono stati protagonisti di due diversi incidenti, in luoghi e tempi diversi ma con alcuni elementi in comune.

A cominciare dal tipo di infortunio, con l’estremità del mignolo sinistro tranciata di netto. A insospettire i periti dell’assicurazione, la stessa per entrambi, sono state alcune incongruenze e soprattutto alcune coincidenze, a cominciare dal fatto che in tutti e due i casi la polizza fosse stata stipulata proprio pochi giorni prima dell’infortunio.

MUTILAZIONI VOLONTARIE
In un caso, avvenuto a Porto Viro il 12 febbraio del 2013, la compagnia assicuratrice ha liquidato 32mila euro all’uomo, Shibeg Singh, difeso dall’avvocato Barbara Destro. Ma il tempo trascorso ha comunque ormai portato verso l’estinzione per prescrizione dell’ipotizzato reato, che probabilmente sarà dichiarata già nella prossima udienza, il 21 aprile del 2021. Resta, invece, ancora in piedi l’accusa formulata nei confronti di Baljit Singh, difeso dall’avvocato Riccardo Giandiletti, che secondo quanto denunciato e poi confluito nel capo d’imputazione si sarebbe volontariamente amputato la falange del mignolo sinistro e ne avrebbe falsamente denunciato l’accidentalità per ottenere l’indennizzo della polizza appena stipulata con l’assicurazione Unipol Sai, già Fondiaria Sai. L’infortunio è avvenuto il 3 luglio del 2015 in un’azienda agricola a Villadose mentre l’uomo stava sistemando la fresa di un macchinario. 


Secondo l’assicurazione e secondo la Procura, non si sarebbe trattato di un incidente e, a sostegno di questa tesi, la perizia dell’accusa affidata al medico legale ferrarese Lorenzo Marinelli, acquisita ieri dal giudice Nicoletta Stefanutti. Anche la difesa si è affidata a un consulente per far valere la tesi dell’accidentalità.
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Il Gazzettino