Faccia a faccia con i ladri, due ragazzini di vent'anni che le avevano appena rubato in casa gioielli e orologi

PONTE DEI PUGNI È nei pressi del ponte che è avvenuto il furto
VENEZIA - Si è trovata faccia a faccia con i ladri sulle scale di casa, dopo che le avevano appena trafugato gioielli e orologi per qualche migliaio d’euro. Se solo...

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VENEZIA - Si è trovata faccia a faccia con i ladri sulle scale di casa, dopo che le avevano appena trafugato gioielli e orologi per qualche migliaio d’euro. Se solo l’avesse saputo, Eleonora non li avrebbe fatti passare. A raccontare l’accaduto è Stefano Bonaldo, compagno della donna, che vive in rio terà Canal, a pochi metri da Santa Margherita: «Alle 11.10 di ieri mattina Eleonora stava rientrando a casa dall’ufficio con un’amica. Ha aperto il portone in strada, chiuso, hanno fatto le scale assieme e al terzo piano, dopo quattro rampe di scale, alla base dell’ultima hanno incrociato una coppia di ragazzini 20enni, tutti e due vestiti di nero, cappellino nero, zaino nero che scendevano». Lì per lì la donna non c’ha fatto troppo caso, sebbene l’estraneità dei due avesse messo la pulce nell’orecchio, visto che nello stesso palazzo c’è la sede del Corriere del Veneto, ma: «Non avevano proprio le facce da giornalisti», continua il derubato. Tornando alla ricostruzione, la vittima riferisce che: «Con un tono brusco hanno chiesto permesso per passare, quando Eleonora li ha incrociati si è domandata chi fossero. Poi, salendo ancora, quando è arrivata al pianerottolo su cui affaccia la porta, ha visto che era aperta e la serratura rotta, manomessa».


 

L’ALLARME
La reazione è stata istintiva: «Ha immediatamente urlato “i ladri, i ladri”, tornando giù. In quel momento ha trovato un vicino che saliva, gli ha chiesto se avesse visto i ragazzi, ricevendo la risposta affermativa e informandolo del fatto che fossero ladri». A quel punto M.S. è stato subito solidale con la donna: «Può capitare a tutti, avevano ancora il bottino in tasca, purtroppo non sono riuscito a raggiungerli. Peccato che nessuno in campo abbia allungato la mano per rallentarli, è un grave sintomo della popolazione che invecchia e si disinteressa. Trent’anni fa le cose sarebbero andate diversamente». Scesi entrambi, hanno rincorso i ragazzi, prosegue Bonaldo: «I due ragazzi quando si sono accorti che la porta da cui erano usciti si era aperta sono corsi via arrivando in fondamenta Ca’ Rizzi. Nel frattempo avevamo chiamato la polizia che ha suggerito di non avvicinarsi troppo a loro, ma quando si sono accorti di esser inseguiti sono andati verso la Marittima».


Tornata a casa la coppia ha verificato i danni, scoprendo il caos in casa: «Era a soqquadro, hanno aperto i comodini, trafugato gioielli e orologi per qualche migliaio di euro. Abbiamo fatto la denuncia e la polizia è arrivata a fare i rilievi del caso». C’è il rammarico per sentirsi «in una situazione totale e assoluta di abbandono». Ora l’unica chance sta nelle telecamere, perché tra Santa Margherita, area del carcere e Marittima, sicuramente i due sono stati ripresi in volto.
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Il Gazzettino