Facce truccate di nero per l'Aida: soprano diserta, scontro all'Arena

Facce truccate di nero per l'Aida: soprano diserta, scontro all'Arena
VERONA - Offensivo, umiliate e razzista dipingere il volto delle cantanti di nero. E il soprano Angel Blu diserta un'altra opera in cartellone all'Arena di Verona, la...

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VERONA - Offensivo, umiliate e razzista dipingere il volto delle cantanti di nero. E il soprano Angel Blu diserta un'altra opera in cartellone all'Arena di Verona, la Traviata. Sempre il volto annerito con il trucco per Aida. Riesplode anche quest'anno - come nel 2019 - il caso blackface nell'anfiteatro più famoso al mondo. A giudicare «offensiva, umiliante e apertamente razzista» la scelta di far cantare le soprano bianche in Aida con il volto dipinto di nero - come previsto dall'allestimento firmato da Franco Zeffirelli - è stata la cantante californiana Angel Blu, che per questo ha annunciato forfait nella recita che doveva vederla impegnata a Verona in Traviata, nel ruolo di Violetta (non in Aida), il 22 e 30 luglio. Una polemica a scoppio ritardato. Deflagrata non con la prima recita di Aida, il 18 giugno, ma con la seconda, l'8 luglio scorso, quando la star del bel canto Anna Netrebko - senza che vi fossero state obiezioni nella prima - ha replicato l'uso del blackface per interpretare la regina etiope fatta schiava dagli Egiziani. «Cari amici e amanti dell'opera - ha scritto in un post Angel Blue - sono giunta alla dolorosa conclusione che non canterò Traviata all'Arena di Verona come previsto. Come molti sapranno, l'Arena ha recentemente deciso di utilizzare il blackface in una recente produzione di Aida. Vorrei essere chiara: l'uso del blackface in qualsiasi circostanza, artistica o altro, è una pratica profondamente fuorviante basata su tradizioni teatrali arcaiche che non hanno posto nella società moderna».


La replica con una nota della Fondazione Arena, la quale ha spiegato che la produzione zeffirelliana di Aida «non è recente», e che l'accordo con Angel Blue, e l'agenzia che la rappresenta, «risale a quasi un anno fa». «La prima di Aida - sottolinea ancora - ha avuto luogo il 18 giugno e quindi le caratteristiche di questa produzione erano ben note quando Angel Blue si è impegnata a cantare all'Arena di Verona». Sul tema la Fondazione puntualizza: «Non abbiamo alcun motivo, né alcuna volontà di offendere e disturbare la sensibilità di alcuno. Raggiungiamo con vive emozioni persone provenienti da diversi Paesi, da contesti religiosi differenti, ma per noi tutte le persone sono uguali». Inoltre «tutti i Paesi hanno radici diverse. Sullo stesso argomento la sensibilità e l'approccio possono essere molto diversi nei diversi angoli del mondo; spesso si arriva ad una idea condivisa solo dopo anni di dialogo e comprensione reciproca».

Nel 2019 un'altra artista americana, Tamara Wilson, si sfogò pubblicamente dopo «essere stata costretta» a scurirsi la pelle per dar vita al ruolo di Aida. Ne seguì un dialogo con la Fondazione: nella recita successiva Wilson si presentò sul palcoscenico con un trucco scuro meno forte. Nella terza diede forfait, sostituita da un'altra cantante.
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Il Gazzettino