Fabiano Barbisan espulso dalla Lega per frasi sessiste e razziste: «Ho solo usato un luogo comune»

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VENEZIA - «Ho fatto una battuta usando un banale luogo comune, come ce ne sono molti rispetto ai veneti e anche rispetto ai leghisti. La mia interlocutrice aveva sorriso alla battuta. Un giornalista ha drammatizzato la battuta spostando l'attenzione dal vero problema. Un giovane esponente di partito ha colto l'occasione». Così, in una nota, il consigliere regionale del Veneto della Lega, Fabiano Barbisan, ora al Gruppo Misto, commenta la sua espulsione dal partito - ma con la possibilità di rientravi dopo 4 mesi - per aver pronunciato il 17 ottobre, in televisione, frasi a sfondo sessuale e razzista.

«La questione in fondo è semplice - spiega - e molto prevedibile: partecipo ad una trasmissione in cui si affronta un problema su cui ho sempre assunto una posizione chiara: i flussi di migranti ormai fuori controllo che importano modelli culturali a mio avviso pericolosi, soprattutto per le donne. Leggo che un mio ravvedimento dovrebbe passare attraverso una serie di iniziative che invece, già da anni, assumo. Ricordo la risoluzione che reca la mia firma, di ottobre 2022, per manifestare solidarietà e vicinanza alle donne dell'Iran. I miei post parlano di lotta alla surrogazione di maternità perché contraria al diritto delle donne ad essere qualcosa di più di un utero in affitto; di partecipazione ad eventi contro la violenza sulle donne, che da emergenza sta diventando un fenomeno sociale. Nel mio territorio, ho ottenuto la riapertura del Punto nascite e del centro per la fertilità per aiutare le donne che lo desiderano a diventare madri. Chi mi conosce e mi sostiene - conclude - sa bene che sono stato presentato per ciò che non sono e sa cosa ho fatto».

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Il Gazzettino