L'ex tiro a segno ridotto a rudere, diventerà sala polivalente per mostre, convegni e incontri

Il rudere del tiro a segno nel parco Langer
ROVIGO - La sede dell’ex tiro a segno, nel cuore del bosco di parco Langer, edificio chiuso da tempo e in preda al degrado, diventerà una sala polivalente per...

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ROVIGO - La sede dell’ex tiro a segno, nel cuore del bosco di parco Langer, edificio chiuso da tempo e in preda al degrado, diventerà una sala polivalente per convegni, mostre, incontri e conferenze di proprietà del Comune di Rovigo. Questo l’obiettivo del progetto cui sta lavorando l’amministrazione comunale e in particolare, l’assessorato all’Ambiente guidato dall’assessore Dina Merlo. È proprio l’assessore a spiegare che la presentazione del progetto di riqualificazione complessivo dell’area, però, ha subìto una sorta di battuta d’arresto non dal punto della pianificazione, quanto piuttosto in merito ai tempi di presentazione alla Soprintendenza che dovrà dare il proprio via libera. Un ritardo, spiega Merlo, dovuto al fatto che «si stanno valutando delle ulteriori fonti di finanziamento, tramite bandi per sostenere l’opera di ristrutturazione che andrebbero ad aggiungersi alle risorse economiche già presenti e stanziate da tempo». Attualmente, per realizzare il progtto o almeno una prima parte, il Comune ha a disposizione circa 150mila euro. «Si tratta di risorse - precisa l’assessore - che provengono dalla Fondazione Cariparo e dal Comune stesso che contribuisce tramite un cofinanziamento».


LE RISORSE

Di soldi per ristrutturare e riqualificare l’intera area, però, ne servono molti di più. Ed è per questo che l’amministrazione si sta guardando intorno per scovare altre fonti e ottenere risorse da far confluire nel progetto da presentare alla Soprintendenza. «La progettazione - continua Merlo - è finita e il piano è pronto, ma l’intenzione è quella di realizzarlo, di fatto, procedendo per stralci. Anche per questa modalità operativa, però, dobbiamo chiedere e ottenere il via libera della Soprintendenza».
Tutto questo nell’ottica di entrare in possesso dell’intera area attraverso un’operazione di “federalismo demaniale”. Parco Langer, infatti, è un vero e proprio polmone verde ai margini del centro città: oltre sette ettari di alberi, arbusti e parco, che si estendono a sud del canale Ceresolo con al proprio interno una serie di immobili e manufatti di valore storico. Basti pensare che quella che da progetto dovrebbe diventare una sala civica su due piani di circa 200 metri quadrati di superficie, ovvero l’immobile dell’ex tiro a segno che un tempo ospitava gli uffici, la direzione e la guardiania, risale alla metà dell’Ottocento, mentre gli altri manufatti che risultano distribuiti su tutta l’area, in condizioni di totale abbandono, erano adibiti a edicole di sparo, totem porta bersagli, ripari per gli zappatori, muri d’ala per il tiro con la pistola.
«L’idea alla base del progetto - riprende Merlo - è quella di partire con il primo stralcio della ristrutturazione concentrandoci sull’edificio principale e sulla parte di verde adiacente il retro dell’immobile».

LA TITOLARITÀ


Lo scoglio da superare, però, resta quello della proprietà dell’intera area, sulla quale gravano i vincoli della Soprintendenza posti nel 2004. Perché attualmente il proprietario è l’Agenzia del Demanio e la sua acquisizione da parte del Comune avverrà solo sulla base dei progetti di recupero presentati dal Comune stesso. È anche vero che la redazione dei progetti, affidata all’architetto, esterno a Palazzo Nodari, Federico Candian affiancato da Enrico Piva, dell’Ordine provinciale dei dottori agronomi e forestali, per il servizio tecnico di supporto alla progettazione in ambito agronomo e forestale, è già stata eseguita tenendo conto delle informazioni e delle indicazioni concordate in precedenza con la Soprintendenza e il Demanio, dunque la strada verso il parere positivo dovrebbe essere tutta in discesa.
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Il Gazzettino