Crac delle ex Popolari venete: sindacati sul piede di guerra contro gli annunciati 2500 esuberi e risparmiatori sempre mobilitati sul fronte dei reclami. Il presidente della...
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Ieri il cda di Veneto Banca si è riunito a Montebelluna dopo la convocazione dell’assemblea per l’azione di responsabilità il 16 novembre (forse a Montebelluna). Il consiglio avrebbe analizzato l’apertura di tavoli di concertazione con gli azionisti raggirati (si parla della possibile emissione di bond a parziale ristoro delle perdite), vendita crediti a rischio, nuovo piano industriale, che dovrebbe contenere gli esuberi (si parla di un migliaio contando i 700 già individuati) e anche le sinergie possibili con Vicenza. Sul fronte delle partecipate, c’è da registrare le dimissioni dell’ex presidente Pier Luigi Bolla dal cda di Bim, banca torinese che sarà in assemblea il 18 ottobre per il rinnovo completo del vertice.
Oggi è la volta di Popolare Vicenza. Il cda discuterà dell’azione di responsabilità. Non è escluso che si possa approvare anche il nuovo piano industriale da 1500 esuberi. «I licenziamenti vanno respinti da qualsiasi parte provengano», la dichiarazione del segretario Fiom, Maurizio Landini. Il premier in ogni caso rilancia la sfida: «Sono pronto per un dibattito all'americana dentro e fuori di qui sulla storia degli ultimi 20 anni». Nel frattempo i soci del coordinamento Don Torta stanno raccogliendo firme per promuovere la commissione di inchiesta. Pessimismo sui tavoli di concertazione di Assopopolari: «Non sono ufficialmente ancora partiti ma non crediamo porteranno a nulla di concreto per i vecchi soci in quanto le due banche hanno destinato pochi fondi - dice Francesco Celotto -. Chi accetterà riceverà pochi spiccioli». E infine la denuncia: le associazioni dei consumatori sono divise. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino