Area ex Ifip, adesso c'è il via libera alle nuove residenze: più verde e meno cubatura

PADOVA CHE CAMBIA - Come diventerà l'area ex Ifib con più verde e meno cemento
PADOVA -  «Adesso ci siamo, prevedo che apriremo i cantieri a gennaio. Agostino Candeo, l’imprenditore che ha acquistato l’anno scorso l’area davanti...

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PADOVA -  «Adesso ci siamo, prevedo che apriremo i cantieri a gennaio. Agostino Candeo, l’imprenditore che ha acquistato l’anno scorso l’area davanti alla chiesa della Pace chiamata ex Ifip ci crede. E a ben vedere ha ragione. Da ieri è depositata alla segreteria generale del Comune la variante urbanistica che ha ridisegnato l’area tenendo conto delle prescrizioni inserite nel nuovo piano regolatore disegnato dall’architetto Stefano Boeri. Per farla breve i costruttori dovranno rinunciare a 20mila metri cubi, a favore del verde. In verità l’avevano già previsto ma i tempi burocratici hanno costretto a mesi di ritardo sulla tabella di marcia. Ora ci saranno meno edifici (erano 6 saranno 4) ma saranno più alti. Le tavole della “Riqualificazione urbanistica dell’area a nord della Chiesa della Pace e del Tribunale” sono visibili a tutti. Dopo l’ok della Giunta il 22 marzo e il tempo necessario per le osservazioni è stata riapprovata definitivamente il 20 settembre.


I TEMPI
«In pratica è cambiato poco o nulla», dice Candeo, rispetto a quella che fu presentata pubblicamente a marzo. «C’erano delle procedure da completare rispetto al Piano Boeri. Le abbiamo presentate prima al Comune e poi alla Regione che le hanno recepite. Adesso firmeremo la Convenzione urbanistica con il Comune sulle destinazioni d’uso poi fra dicembre e gennaio depositeremo i progetti edilizi e cominceremo i lavori».
C’è la possibilità di costruire, quattro edifici, fra loro due vere e proprie torri. Una di 15 piani e l’altra di 20 piani, dove fare uffici e soprattutto un albergo. Agostino Candeo, che con la “Industrie edili holding” e il socio Pedrina si occuperà della costruzione, ha da subito detto che non è ancora chiaro il destino di quella parte della lottizzazione e che, non ci sono al momento intenzioni di costruire. 
Ma 51mila metri cubi, sui 136 mila ora concessi, avrebbero un bell’impatto sullo skyline della città compensata dalla previsione di spazi verdi per 21mila metri quadrati. La “redistribuzione” del restante ha portato, visti gli spazi esigui in metri quadri dell’area rimasta edificabile, ad alzare i piani. Nel progetto sono compresi anche due edifici di 9 piani, uno per uno studentato da 430 posti e un altro per una casa di soggiorno con tutti i comfort per anziani autosufficienti che nasceranno subito circondate da un parco da 11.600 metri quadrati, con un verde complessivo di 21.896. Il parco-giardino in pratica sarà il polmone verde di congiunzione fra la camminata ciclopedonale sopraelevata che arriverà dalla stazione e il parco Tito Livio, l’ex piazzale Boschetti. 


LO STUDENTATO
La prima a partire sarà la residenza per studenti. Subito dopo seguirà la “senior house”. Durata dei cantieri due anni. Investimento sul primo 25-30 milioni e 24-25 milioni sul secondo ma al momento sono solo stime. Poi saranno venduti. Ad esempio la residenza per anziani verrà costruita per un fondo francese che poi la gestirà. Per lo studentato per cui la società sta trattando con un fondo pensionistico di professori americani i quali a loro volta sono in sinergia con un fondo austriaco specializzato nella gestione.


La società avrebbe dovuto realizzare dei parcheggi pubblici. Ma tenendo conto che la zona è molto servita dal trasporto pubblico si è preferito privilegiare le aree verdi con l’impegno della proprietà di fare 4mila metri in più e di dare al Comune 512mila euro per compensazione dei mancati posti auto. Altri 551 mila arriveranno per il fatto che anche l’edificio dello studentato avrebbe avuto avere una dotazione standard di parcheggi. Se ne faranno di meno e il resto verrà monetizzato.

 

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Il Gazzettino