Truffa milionaria del bancario, un imprenditore: «Era gentile, mi fidavo: ho perso tutto»

Truffa milionaria del bancario, un imprenditore: «Era gentile, mi fidavo: ho perso tutto»
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TREVISO «Era come se fosse stato uno di famiglia, invece di farci andare in banca per parlare veniva lui a casa nostra. Un amico, a pensarci bene, a cui abbiamo dato tanta fiducia. Ma lui ne ha solo approfittato». Parla uno degli imprenditori truffati da Roberto Battagello, l’ex funzionario della filiale Veneto Banca di Riese Pio X che avrebbe truffato decine di clienti “scippandoli” di investimenti per un valore che oscillerebbe, secondo le indagini in corso, tra i 4 e i 7 milioni di euro. Soldi che per quasi 30 anni avrebbe solo finto investire per loro facendoli invece fruttare per stesso.


«L’ho conosciuto a metà degli anni ‘90 - racconta l’artigiano di Montebelluna - me lo aveva presentato un amico anche lui imprenditore. Mi era stato detto che era una brava persona, uno con cui si può parlare e che sapeva il fatto suo quando si trattava di fare investimenti. E infatti quando ci siamo incontrati in filiale, la prima volta, mi aveva fatto una ottima impressione». Al cliente Battagello illustra i fondi obbligazionari, misti e azionari, attraverso cui valorizzare e far fruttare i soldi della famiglia. 

 I RENDIMENTI «Rendimenti alti ma verosimili, io non sono uno che crede alle favole e qualche cosa di finanza ne capisco - spiega il truffato - così, consigliato anche da altri conoscenti che avevano fatto le stesse operazioni, gli ho affidato cifre importanti. Lui era molto preciso, mi telefonava spesso, veniva a trovarmi in azienda portandomi i prospetti degli andamenti. Poi ha iniziato a frequentare casa, eravamo entrati in grande confidenza. Dopo qualche anno decisi di smobilizzare una parte degli investimenti che avevo fatto. Lui all’iniziò provò a convincermi che era meglio tenere i soldi fermi ma alla fine, dietro mia insistenza, mi saldò il dovuto. Tornai a casa di tutto il capitale e di una buona parte degli interessi maturati, anche se meno di quanto mi attendessi. Mi spiegò che c’erano dei costi contrattuali, arrivò persino a scusarsi perché, si giustificò, era stato lui che non mi aveva illustrato chiaramente quanto la banca si sarebbe trattenuta per il servizio. E io di fronte a tutta quella onestà gli credetti. E qualche tempo dopo tornai a ridargli altri soldi». Il denaro dell’artigiano fa “dentro e fuori” tra il conto corrente e il conto titoli per anni fino ad arrivare al 2012 quando l’ammontare dell’investimento, complessivamente, raggiunge il milione di euro. Alla fine non ne resterà un centesimo.

PUNTO DI RIFERIMENTO «Mi vendette anche delle azioni di Veneto Banca - spiega l’uomo - io credevo nella mia banca e decisi di acquistarne parecchie. A quel punto si era formata una cerchia di ottimi conoscenti: il nostro amico bancario, io e altri imprenditori oltre a un paio di famiglie di pensionati benestanti. Lui era il nostro punto di riferimento per le questioni patrimoniali. Quando iniziò la crisi di Veneto Banca lo vidi onestamente dispiaciuto per quello che stava succedendo, mi disse che era preoccupato perché ci perdeva soldi pure lui». Poi, nell’estate del 2017, la ex popolare Montebellunese fu messa in liquidazione amministrativa coatta. «Gli chiesi cosa sarebbe successo, non tanto delle azioni che sapevo non valere ormai più niente quanto degli altri investimenti. E lui mi rassicurò, dicendo che Banca Intesa era un istituto solido e che comunque la gestione avrebbe continuato a farla lui». Ma quando quelli della “cerchia di amici” battono cassa per incassare ed eventualmente valutare altre opportunità Battagello scompare dai radar. Nei mesi precedenti aveva raccontato di essere stato trasferito alla filiale di Mestre di Intesa ma in realtà, dal primo giorno in cui il personale di Veneto Banca ha cambiato casacca, lui era in pre pensionamento. Ai clienti però continuava a portare prospetti e dettagli degli investimenti, carte false realizzate con un programma di computer grafica con cui era riuscito a riprodurre la carta intestata di Intesa San Paolo. Battagello, che si è affidato all’avvocato Luca Diorella, ieri si è negato per tutta la giornata. Al suo legale, con cui si incontrerà nei prossimi giorni, ha però detto di riferire che presto intende spiegare tutto.

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Il Gazzettino