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PADOVA - Si sblocca l’operazione Leroy Merlin all’ex Foro boario di corso Australia: a gennaio si aprono i cantieri e tutto dovrebbe essere pronto per l’estate del 2025. In teoria i lavori per la realizzazione del punto vendita della multinazionale francese sarebbero dovuti iniziare a gennaio di quest’anno. Nel frattempo però la guerra in Ucraina, l’inflazione arrivata a toccare le due cifre e il caro materie prime avevano fatto schizzare verso l’alto i costi. Dagli iniziali 33 milioni di euro si era arrivati a 45 milioni. Un rincaro che aveva costretto l’azienda a una seria riflessione. Nelle ultime settimane però sarebbe arrivata la svolta. Le materie prime infatti avrebbero registrato un lieve ribasso. Ribasso tale da portare la spesa complessiva sensibilmente al di sotto dei 45 milioni di euro (si ipotizza a quota 40). Non solo. Leroy Merlin crede molto in questo progetto e quindi non avrebbe alcuna intenzione di fare passi indietro. Insomma, nonostante i costi decisamente superiori rispetto a quanto preventivato il nuovo punto vendita è destinata a vedere la luce. La multinazionale del fai da te è intenzionata a realizzare in corso Australia un unico grande negozio su un piano, curando il restauro nei minimi dettagli senza aggiungere cubatura.
IL TRAFFICO
Per i restauri saranno utilizzati solo materiali ecocompatibili.
COME SARÀ
Il parco commerciale avrà una superficie di vendita di 19.500 metri quadi. Di questi, 16mila dedicati al negozio monomarca di cui faranno parte un magazzino scorte, uffici e spazi di servizio al personale, laboratori FabLab, servizi al pubblico. Nella convenzione tra Comune e multinazionale si è stabilito che saranno assunte 207 persone, prioritariamente domiciliate o residenti nel Comune di Padova per passare poi ai comuni limitrofi. Di queste 207, 42 dovranno essere lavoratori in mobilità o cassa integrazione. All’inizio i lavoratori a tempo indeterminato saranno il 40%, per arrivare entro i primi tre anni dall’apertura all’82%, quindi 17. Un progetto che a palazzo Moroni viene considerato un vero e proprio fiore all’occhiello per l’amministrazione che, in questo modo, è riuscita a recuperare un’area – quella dell’ex Foro boario – che da quarant’anni è scivolata progressivamente nell’abbandono.
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