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PADOVA - Erano assieme sabato, quando sono scomparsi nel nulla dando inizio a giorni di inquietante mistero, ma Giulia Cecchettin e Filippo Turetta erano assieme anche il giorno prima. Venerdì pomeriggio si sono presentati in un noto locale del centro di Padova, la Gourmetteria di via Zabarella, organizzando nei minimi dettagli le due feste per la laurea in ingegneria biomedica della ragazza.
Il primo brindisi avrebbe dovuto essere ieri all'ora di pranzo subito dopo la proclamazione con una quindicina di parenti, il secondo appuntamento era stato fissato per domani a cena con tutti gli amici. I fogli con i menù restano chiusi in un cassetto ma intanto emerge anche un importante dettaglio: venerdì, durante il sopralluogo nel locale, avrebbe deciso quasi tutto Filippo. Lui sceglieva i piatti e lei annuiva, quasi come fosse la festa di lui anziché la celebrazione di lei. È la fotografia di un rapporto caratterizzato da una personalità forte e dominante sull'altra? Tanti interrogativi e un'unica certezza: i due giovani erano assieme anche quel giorno. Lo conferma Daniele Bovolato, il gestore della Gourmetteria, grande amico di papà Gino Cecchettin. «Conosco Gino da molti anni - racconta -, è stato lui a mettermi in contatto con la figlia. La ragazza mi ha scritto, ci siamo accordati, è venuta qui e ha parlato con il mio collega che si occupa degli eventi. Giulia e Filippo erano assieme e sembravano sereni, poi su tutti gli altri aspetti legati alla loro relazione preferisco non dire nulla. Non è nostro compito». Mentre parla apre whatsapp e rilegge la conversazione con Giulia. Due messaggi mercoledì e altri due giovedì, per accordarsi in vista di venerdì. Scorre il dito sul display e poi scuote la testa: «Mi sembra tutto così impossibile».
IN AULA
La giornata della laurea mancata comincia pochi minuti dopo le 8 del mattino, quando i primi compagni arrivano alla spicciolata al Dipartimento di Ingegneria per discutere la tesi. Sulla porta dell'aula è affisso l'elenco con i nomi dei 55 laureandi. Avrebbero dovuto essere 56 e Giulia avrebbe dovuto essere addirittura la prima in lista. Impossibile fare finta di nulla tra i corridoi di questo grande palazzo dove studenti, genitori e docenti chiedono continuamente novità. Doveva essere un giorno di grandi feste e invece è una mattinata di mesto silenzio.
Da queste parti, nella zona universitaria del Portello, solitamente l'uscita degli studenti è accompagnata dal tradizionale coro "Dottore, dottore...".
Nel vialetto passa un'altra giovane laureanda con l'espressione a dir poco tirata. La tensione per la discussione della tesi si somma a quella per il giallo di Giulia. «È una situazione pesantissima» taglia corto accelerando il passo. E poi aggiunge: «Non eravamo amiche strette». Parla al passato, come se fosse già certa che sia capitato qualcosa di terribile.
IL BO
Sulla cancellata della villetta della famiglia Cecchettin a Vigonovo sono apparsi tre fiocchi rossi messi dalla sorella Elena, come se la laurea ci fosse stata. L'Università di Padova non vuole rassegnarsi e alle tre del pomeriggio, nel momento dedicato alla proclamazione delle lauree, affida la posizione ufficiale al professor Stefano Tomasin, presidente della commissione. «Un pensiero particolare va a Giulia, che avrebbe dovuto oggi sostenere l'esame di laurea. La comunità dei docenti e del personale del Dipartimento si unisce a quella degli studenti nell'augurio di avere presto Giulia tra i nostri neolaureati, e di vedere anche Filippo raggiungere il traguardo della laurea».
L'aula magna è piena anche se una sedia rimane vuota. Ad ascoltare il discorso del presidente ci sono 55 neolaureati e tanti colleghi tra cui Silvia Todros, la relatrice che ha seguito Giulia nella stesura della tesi sui trapianti di tessuti tracheali. Dietro al suo silenzio ci sono chissà quante domande senza risposta.
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Il Gazzettino