Park da 230 posti-auto all'ex caserma Prandina: sarà chiusa via Orsini

Il sindaco Giordani davanti al parcheggio Prandina
PADOVA - Niente ampliamento del parcheggio attuale, via Orsini chiusa al traffico, demolizione degli stabili non vincolati all’interno dell’ex caserma e, in tempi...

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PADOVA - Niente ampliamento del parcheggio attuale, via Orsini chiusa al traffico, demolizione degli stabili non vincolati all’interno dell’ex caserma e, in tempi brevi, nessuna chiusura per piazza Insurrezione. Ecco il piano del Comune per la Prandina.


LA SITUAZIONE
Da qualche settimana il progetto di massima per il recupero dell’area a ridosso di corso Milano sta circolando nei corridoi di Palazzo Moroni. Un piano che, in teoria, è coperto dal massimo riserbo in quanto è destinato a creare non pochi malumori tra chi - soprattutto i commercianti e il centrodestra – da anni auspica che l’area possa essere trasformata in un grande parcheggio a servizio del centro storico. Complice, però, il malumore di alcuni consiglieri della lista Giordani e del direttivo di Amo Padova, che bocciano su tutta la linea la proposta messa in campo dall’amministrazione comunale ieri, dopo anni di attesa, sono trapelati i punti chiave messi ad oggi sul piatto dal Comune.
La novità più importante riguarda l’area di sosta che sarà ricavata all’interno dell’ex caserma. Un parcheggio che potrebbe trovare posto a ridosso di via San Prosdocimo e che è destinato a mantenere gli attuali 230 posti auto, un dimensionamento ben lontano dalle richieste della lista Giordani che ne auspica dai 400 ai 450 o addirittura dai mille chiesti a suo tempo dai commercianti.


LO STUDIO
La decisione di non ampliare il parcheggio sarebbe legata ad uno studio affidato ad Aps Holding che avrebbe dimostrato come la richiesta di sosta in quell’area della città non vada oltre i 200-250 posti auto. Diversamente l’operazione rischia di diventare anti-economica. La decisione di non ampliare il parcheggio dovrebbe poi avere una conseguenza inevitabile: non sarà possibile chiudere l’area di sosta di piazza Insurrezione. In teoria, infatti, un grande parcheggio alla Prandina avrebbe dovuto fare “da filtro” alle auto dirette verso il centro. Restando, invece, i 230 posti auto, questa funzione viene meno e, di conseguenza, piazza Insurrezione resterà strategica per la sosta in città. Un parcheggio, quest’ultimo che, tra le altre cose, rappresenta una delle principali fonti di introito per Aps. Di fatto la Prandina sarà utilizzata da chi vuole raggiungere il centro e, soprattutto, dagli utenti delle attività che troveranno posto all’interno dell’ex caserma.
Per tutelare il sistema murario, il piano del Comune prevede anche la chiusura al traffico di via Orsini ad oggi l’unica strada d’accesso all’area (resta da individuare il nuovo ingresso). Una chiusura che, inevitabilmente, dovrebbe far scattare il doppio senso di marcia in via Volturno e che potrebbe avere delle ripercussioni sui flussi di traffico sulla direttrice via Volturno-via Savonarola e via Bronzetti.


LE MURA


Il progetto prevede poi l’abbattimento di tutti i fabbricati non vincolati. A rimanere in piedi saranno gli edifici della cosiddetta Cavallerizza, la porzione rimasta della scuderia, e l’altra scuderia, quella ancora integra. Sarà tutelato, naturalmente, il complesso murario. La destinazione d’uso e le modalità di intervento sugli immobili vincolati, a fronte di un progetto di riuso, sarà di competenza della Soprintendenza. Con ogni probabilità, questi edifici andranno ad accogliere uffici comunali e diventeranno la sede di alcune associazioni. La gran parte dell’area, invece, diventerà un grande parco pubblico che, quasi sicuramente, andrà a congiungersi con il parco Cavalleggeri. Ora l’intervento dovrà essere messo nero su bianco e diventare un progetto vero e proprio. Progetto che, c’è da scommetterci, è destinato a dividere in due la città.
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Il Gazzettino