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ROVIGO - Da quando è in attività non ha mai presentato alcuna dichiarazione fiscale. Si tratta di un panificio dell'Alto Polesine aperto nel 2019 con un buon giro di clientela, che non emetteva scontrini fiscali. Un modus operandi che è finito sotto la lente della guardia di finanza. Grazie all'incrocio dei dati e ai controlli, i finanzieri hanno ricostruito il volume d'affari dell'impresa, quantificato in 350mila euro. Gli atti sono a disposizione dell'Agenzia delle entrate per il recupero dei tributi evasi e l'irrogazione delle sanzioni.
Nell'ultimo anno in provincia di Rovigo sono state scoperte 52 imprese sconosciute al fisco per ricavi non dichiarati per circa 31 milioni di euro. «L’individuazione ed il contrasto al tutte le forme di economia in nero, sia nell’ambito dei corretti adempimenti fiscali che nell’ambito del lavoro, costituiscono un obiettivo prioritario del Corpo, per evitare che a fronte di contribuenti onesti che pagano regolarmente le tasse vi siano soggetti che, pur guadagnando allo stesso modo, omettono qualunque pagamento di imposta sottraendo risorse per lo Stato e quindi per tutti i cittadini, creando concorrenza sleale nel mercato» precisa il comandante provinciale della GdF di Rovigo colonnello Antonio Morelli.
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Il Gazzettino