Evade dai domiciliari e tenta la truffa all'esame di guida

Gli uffici della Motorizzazione Civile di Venezia
MESTRE -  Ha provato a passare l’esame di scuola guida con l’aiutino, peraltro era uscito di casa quando doveva essere agli arresti domiciliari. Un uomo, uno...

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MESTRE Ha provato a passare l’esame di scuola guida con l’aiutino, peraltro era uscito di casa quando doveva essere agli arresti domiciliari. Un uomo, uno straniero, è stato quindi arrestato dalla polizia. L’episodio risale alla mattina del 7 marzo: a dare l’allarme, erano stati gli addetti alla vigilanza della Motorizzazione civile. Le guardie giurate, infatti, avevano notato che uno dei candidati all’esame aveva nascosto uno strano auricolare. Gli agenti hanno lasciato che terminasse la prova, poi, al termine, hanno controllato l’uomo scoprendo che, tra l’altro, aveva uno smartphone incollato con del nastro adesivo sotto ai vestiti. A questo punto toccherà a lui spiegare, in un prossimo processo, con chi fosse collegato o che cosa stesse ascoltando. Ovviamente, l’ipotesi è che quella cuffia servisse per dargli le risposte al test. Ma non è finita. L’uomo, quindi, è stato portato in questura e qui, la polizia, ha scoperto l’altro elemento. Ovvero che aveva violato le prescrizioni dell’autorità giudiziaria, visto che doveva essere agli arresti domiciliari. L’uomo aveva pensato di poter fare l’esame di scuola guida, probabilmente fissato in precedenza, nonostante la misura cautelare a suo carico. A questo punto è scattato l’arresto per evasione, e come da prassi all’uomo è stato applicato l’aggravamento della misura. Dopo i domiciliari c’è solo la prigione e quindi è stato accompagnato in carcere a Venezia.


IL FURTO


Nella stessa giornata, gli agenti sono intervenuti in una palestra di Mestre dove un uomo era stato sorpreso a rubare da alcune borse lasciate negli spogliatoi. L’uomo, che alle spalle aveva una lunga lista di precedenti per reati contro il patrimonio, era entrato infatti nella palestra e aveva rubato dai portafogli dei clienti centinaia di euro in contanti. Colto in flagrante dagli agenti, l’uomo ha provato a nascondersi nel bagno della palestra. I poliziotti, però, sono riusciti a fermarlo trovando la refurtiva. L’uomo, infatti, aveva nascosto i soldi all’interno delle scarpe. Scattato l’arresto, il ladro è stato processato per direttissima. Il giudice oltre a convalidare l’arresto ha rimesso l’uomo in libertà disponendo nei suoi confronti l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di firma.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino