VERONA - Dopo la diagnosi di alterazione di tipo neoplastico che richiedeva urgente intervento chirurgico «mi sentivo tradita dal mio corpo e questo mi spaventava...
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Racconta il giorno in cui la vita di questa studentessa universitaria, iscritta al primo anno di Lettere Moderna, è cambiata. «Il cancro non mi ha insegnato ad amare la vita perché l'amavo già, ma mi ha insegnato a viverla» dice all'Ansa Giuseppina, all'indomani del caso di eutanasia in Belgio. «L'eutanasia - ha commentato - è una scelta estrema. I dolori possono essere percepiti come insopportabili ma ci sono i medici pronti ad alleviarli. Credo che la vita sia altro. E quando si supera la malattia poi c'è la vita. Chi ha la possibilità di preservarla la vita, deve preservare - ha detto ancora Giuseppina - questo dono». «
Nel mio caso le decisioni le ho prese sempre io - ha sottolineato - con molta determinazione anche nel processo di alimentazione.
Tra momenti di rabbia e momenti di felicità nelle serate con amici, tra amici che hanno deciso di andare via, nonostante avessi veramente bisogno di loro e amici che, invece, dopo tanto tempo sono tornati. E con una donna, mia madre, che di andarsene non l'ha pensato neanche un momento, sono arrivata al giorno, il 18 febbraio scorso al Borgo Trento, dell'intervento di gastrectomia totale. «L'ospedale è un ambiente che all'inizio non potevo non odiare ma che pian piano - racconta ancora Giuseppina - ho imparato ad amare. È stato proprio lì che ho sentito, giorno per giorno, crescere dentro di me quella magica forza che si chiama vita». Ed è per questo, annuncia determinata la giovane veronese, «che è proprio lì che voglio tornare ma questa volta come dottore perché so di poter dar molto ai pazienti, qualcosa in più di una semplice cura: l'affetto e la speranza di poter vincere. Ho fatto il test d'ingresso a Medicina, e il 4 ottobre sapremo i risultati. La soluzione è imparare a vivere questa seconda nuova vita, una vita senza stomaco. Il cancro ha cambiato la mia vita, il mio presente ed il mio futuro», ha concluso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino