Campagna contro l'eutanasia, Pro Vita: «Ecco i nostri manifesti choc»

Il manifesto di Pro Vita & Famiglia
TREVISO - È la stessa associazione Pro Vita & Famiglia che definisce i suoi manifesti come "affissioni choc". Si riferisce ai primi manifesti usciti oggi a...

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TREVISO - È la stessa associazione Pro Vita & Famiglia che definisce i suoi manifesti come "affissioni choc". Si riferisce ai primi manifesti usciti oggi a Castelfranco, Montebelluna, Istrana e altri Comuni del Trevigiano per la campagna contro l’eutanasia lanciata in collaborazione col Movimento Mariano Regina dell’Amore, che dopo essere partita da Roma sta raggiungendo diverse città italiane. Nei manifesti si vede una persona visibilmente malata e sofferente accovacciata sul palmo di una mano accogliente, dall’alto invece incombe un pugno chiuso pronto a sopprimerla. «Bisogna prendersi cura dei più fragili e fare di tutto per alleviare le loro sofferenze. L’eutanasia, al contrario, vuole sbarazzarsi facilmente dei sofferenti, quasi come se fossero moscerini da schiacciare» è il commento del circolo trevigiano di Pro Vita & Famiglia. «Chiediamo - si legge in una nota di Pro Vita & Famiglia del Trevigiano - che la proposta di legge in discussione alla Camera venga respinta senza se e senza ma. L’Italia è un paese civile, con valori di solidarietà e umanità, sarebbe assurdo e barbaro legalizzare il suicidio dei più fragili e indifesi».

Il dibattito: «Scorciatoie mortificanti», «Falsificazioni manipolatrici»

Mentre ieri l'aula della Camera ha detto sì alla proposta dei relatori della legge sul fine vita di rinvio dell'esame del provvedimento alla prima seduta utile della prossime settimane, ovviamente il dibattito infuria.

Oggi monsignor Vincenzo Paglia ha osservato che «le cure palliative rappresentano un vero e proprio diritto ed è positivo che tale consapevolezza si stia diffondendo» parlando al convegno webinar  organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita da lui presieduta, per contribuire alla diffusione della cultura delle cure palliative nel mondo come efficace azione di contrasto alla legalizzazione dell'eutanasia e del suicidio assistito. «Le cure palliative - ha aggiunto - agiscono nel rispetto e nella promozione della dignità della persona, evitando scorciatoie che la mortificano, come i vari modi di sopprimere la vita, dall'assistenza al suicidio all'eutanasia».

Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, all'Adnkronos ha dichiarato: «Se Papa Francesco dice che non è umano spingere a morire, in un certo qual modo le sue parole manipolano la volontà, la nostra proposta, il referendum. Si può non essere d'accordo, ma le posizioni vanno rispettate. Sostenere che noi vogliamo spingere le persone a morire, quando l'istigazione a morire è un reato e abbiamo sempre difeso che resti tale, è una falsificazione della posizione altrui. La posizione del Papa è diversa dalla nostra, ma io la rispetto e non la falsifico». 

 

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Il Gazzettino