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VENEZIA - Il generale Roberto Vannacci capolista. I due deputati uscenti, il veronese Paolo Borchia e la veneziana Rosanna Conte. Il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera. Il sindaco vincentino di Rossano Veneto Morena Martini. La deputata padovana Arianna Lazzarini. Il sindaco polesano di Porto Tolle, Roberto Pizzoli. Ecco la squadra dei leghisti veneti che l’8 e il 9 giugno sarà in corsa per uno scranno a Bruxelles. Chi sul serio (Borchia e Conte, ma dicono che anche Manera si metterà d’impegno) e chi per testimonianza, per tutti comunque l’obiettivo sarà di portare più voti possibili a un partito che i sondaggi danno in caduta libera. Dei 7 eletti nella circoscrizione del Nordest nel 2019 ben quattro erano veneti. Adesso si spera di farne complessivamente due. E la scelta del capolista non sarà secondaria, anche perché non si sa se poi Vannacci - ammesso che venga confermato - opterà per questa o un’altra circoscrizione.
Candidati della Lega nella lista del generale Vannacci
I “magnifici 6” dovrebbero essere annunciati questa mattina a Treviso dal segretario regionale Alberto Stefani nel corso della Scuola di formazione politica in cui si parlerà di Europa, territori, popoli. Nella rosa dovevano esserci anche il presidente vicentino del consiglio regionale Roberto Ciambetti e l’assessore regionale polesano Cristiano Corazzari, ma sarebbero stati “sacrificati” per la regola che impone la parità di genere dei candidati.
Va considerata, poi, la “concorrenza” interna: il Friuli di Massimiliano Fedriga ha schierato il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint (che secondo alcuni - è in atto un pressing - potrebbe contendere il posto di capolista a Vannacci), l’assessore regionale Stefano Zannier e l’europarlamentare uscente Elena Lizzi. Una curiosità: dei 7 leghisti eletti nel 2019 a Bruxelles, quattro erano veneti (Mara Bizzotto, poi sostituita nel 2022 da Paola Ghidoni quand’è andata al Senato; Gianantonio da Re; Paolo Borchia; Rosanna Conte); una emiliana (Alessandra Basso, bolognese di origini trevigiane); due del FVG, ossia Elena Rizzi e Marco Dreosto. Quando quest’ultimo si è dimesso perché eletto nel 2022 al Senato, gli è subentrato il bolzanino Matteo Gazzini. Che sarà ricandidato, ma per Forza Italia: lo scorso dicembre ha mollato la Lega ed è passato con Tajani.
In lista Lega ci saranno 6 veneti, 3 friulani, 4 emiliano-romagnoli, 1 del Trentino. Con il capolista si arriva a 15.
Cosa ha detto Zaia
Ieri, intanto, il governatore Zaia si è congratulato «per i primi 40 anni della Lega lombarda»: la nascita della Lega Lombarda, poi diventata Lega Nord, è stata una «grande intuizione di Bossi», «lo dico come esponente della Liga Veneta, nata sin dal 1978 e poi portata dal notaio per assumere anche formalmente identità nel 1980. Oggi penso che restino assolutamente vivi i presupposti della prima Lega e Liga. La voglia di rappresentare i cittadini dei propri territori, con un mantra non certo secessionista, ma come la volontà di tenere le istituzioni vicine ai propri cittadini».
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Il Gazzettino