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BRUXELLES - L'etichettatura con indicazioni sulla nocività del vino «è un attacco anche identitario, nel senso che se passa questa filosofia di togliere l'identità alle produzioni finisce che noi consegneremo l'agricoltura e i territori in mano alle multinazionali». Lo ha affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, in un intervento alla Conferenza della Regioni europee (Cer) a Bruxelles, il cui testo è stato diffuso dalla Regione. «Abbiamo fatto delle battaglie sacrosante come Italia in passato - ha aggiunto Zaia - difendendo la tipicità, difendendo l'identità, quindi io spero che si veda dietro questa operazione non solo la difesa di un comparto economico che è sacrosanta, ma anche la difesa di un altissimo valore che è quella identitaria. Se a noi tolgono questa parte d'identità poi a ruota ci sarà lo smontaggio di tutto quello che è il comparto agricolo di comunità come le nostre. Noi abbiamo 4.500 prodotti tipici in Italia; immaginate cosa c'è dietro ad ogni prodotto tipico, c'è la storia di una comunità, sono i sacrifici della nostra gente».
Zaia ha quindi definito «imbarazzante che chi propone l' etichettatura rispetto ai vini si guardi bene di andare a 'rompere le palle' alle multinazionali. È fare i forti con i deboli e i deboli con i forti son capaci.
Le Regioni
Le Regioni italiane fanno fronte comune in Ue contro l'etichetta sanitaria sul vino proposta dall'Irlanda. La delegazione al Comitato europeo delle Regioni (CdR) - rappresentata tra gli altri dai presidenti Marco Marsilio (Abruzzo), Eugenio Giani (Toscana), Alberto Cirio (Piemonte) e Luca Zaia ( Veneto) - chiede formalmente «un dibattito» sul tema «ai lavori della prossima sessione plenaria» in programma il 24-25 maggio a Bruxelles. «Siamo pronti a portare avanti, in ogni sede, nuove iniziative per modificare questo approccio a livello europeo», affermano i rappresentanti regionali e locali italiani.
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Il Gazzettino