Manifestazioni contro le estrazioni di gas al largo del Delta: «No alle trivelle in Adriatico»

Una piattaforma per l'estrazione di gas
ADRIA - «Sul problema trivelle serve un confronto a 360 gradi. Se riprenderanno le estrazioni, l’acqua farà andare sotto sia Rifondazione comunista che Fratelli...

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ADRIA - «Sul problema trivelle serve un confronto a 360 gradi. Se riprenderanno le estrazioni, l’acqua farà andare sotto sia Rifondazione comunista che Fratelli d’Italia. C’è bisogno di un fronte comune che ci veda tutti coinvolti. Serve un’azione forte che abbia l’impatto delle manifestazioni in Val di Susa».


Non ha usato mezze parole ieri, in sala consiliare ad Adria, Vanni Destro, della Rete dei Comitati polesani a difesa dell’ambiente, durante l’incontro promosso dall’amministrazione Barbierato su tema del “No alle trivelle in Adriatico” con le associazioni e i comitati ambientalisti. Scarse le presenze , anche a causa del fatto che l’appuntamento è stato poco pubblicizzato. «Si tratta - ha spiegato il sindaco Omar Barbierato, con accanto alcuni esponenti della sua amministrazione - di una riunione organizzata in velocità. Molti non hanno avuto la possibilità di essere presenti. Ne seguiranno altri».

SCELTA FOLLE
L’ipotesi di riaprire la stagione delle trivellazioni secondo il primo cittadino rappresenta una follia. «Serve - ha precisato - uno studio scientifico che metta fine a questa pazzia, a un tentativo di recuperare vecchie forme di energia e creare danni a un territorio che già paga bollette salate per mantenersi all’asciutto. Vorrei sapere quante zone d’Italia hanno questa tassa da pagare».
Ci si troverebbe di fronte, ad avviso del primo cittadino, a un assurdo sulla pelle dei cittadini. «Abbiamo vissuto le alluvioni e non vogliamo correre il rischio che questo possa accadere di nuovo in un territorio già a forte rischio idrogeologico. Nel Delta c’è già un rigassificatore. Prima c’era la centrale Enel. Il Polesine ha sempre dato il proprio contributo alla nazione».
«Pensare di aggravare situazione già compromessa - ha commentato Ermes Bolzon, presidente di Legambiente Adria - non ha alcuna cognizione di causa. Uno studio Agip del 1997 conferma il fenomeno dell’abbassamento del suolo post estrazione. Ci troveremo di fronte inoltre all’erosione delle coste, con problemi per il turismo, di argini, di cuneo salino e di approvvigionamento idrico. Siamo in un contesto di cambiamenti climatici: sta aumentando il livello del mare».
Dietro alle trivelle ci sarebbe, invece, la riproposizione del fossile per Diego Foresti di Rifondazione comunista. «Questo - ha detto - è un regalo alle lobby petrolifere. Dobbiamo sviluppare energie alternative. Organizziamo una grande manifestazione ad Adria». «Ancora oggi - ha rilevato Claudio Bellan - ex sindaco di Porto Tolle e capogruppo di opposizione - si rilevano abbassamenti del suolo. Invito Adria e tutte le amministrazioni a far proprio il documento votato dal consiglio comunale di Porto Tolle. Bisogna creare un tavolo di confronto. Ne va della vita di questo territorio».
«Stanno facendo passare il messaggio - ha concluso il segretario provinciale del Pd, Angelo Zanellato - che le estrazioni serviranno ad abbassare le bollette. Falso. Dobbiamo però evitare che questa battaglia, che riguarda solo il territorio dal Delta ad Adria, si trasformi in uno scontro tra i sì e i no. Chi vede il problema, lo vede in quest’area».

MANIFESTAZIONE


La posizione del locale Pd è stata infine espressa da una nota del capogruppo Sandro Gino Spinello. «Si dovrebbe - ha scritto - approvare lo stesso ordine deliberato da Porto Tolle. I sindaci del Delta potrebbero lanciare l’idea di una grande manifestazione regionale, anche Venezia è interessata, da tenersi a Porto Tolle, cuore del Delta, entro due settimane. La manifestazione, inoltre, dovrebbe caratterizzarsi solo con la presenza dei gonfaloni delle amministrazioni locali, senza altri simboli o bandiere». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino