OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VITTIRIO V./VICENZA - I carabinieri della compagnia di Vittorio Veneto, dopo indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Treviso, hanno arrestato in flagranza di reato una donna 39enne, originaria del Vicentino, per estorsione ai danni di un coetaneo che vive nel Trevigiano. L’uomo, nell’agosto scorso, era stato contattato telefonicamente dalla donna che, con dei pretesti, aveva iniziato a messaggiare con lui, prima con conversazioni poi con lo scambio di fotografie intime. Poi l’uomo si era incontrato nei pressi di un esercizio pubblico del Vittoriese con la 39enne, che nella circostanza gli riferiva di avere bisogno di 3.000 euro per sostenere delle spese personali. Al rifiuto di lui, la donna lo minacciava: se non le avesse consegnato la somma richiesta, avrebbe divulgato le fotografie che lo ritraevano.
Intimorito dalla situazione, verso la fine di agosto l'uomo consegnava alla donna il denaro, sperando che in quel modo la vicenda si concludesse, ma già nei giorni successivi riceveva ulteriori richieste di denaro per complessivi 6.500 euro, corredate dalle stesse minacce.
La spirale estorsiva tuttavia non era finita. All'ulteriore richiesta di 4.500 euro l’uomo ha presentato denuncia all'Arma. I carabinieri hanno subito identificato la donna, gravata da svariati pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio e già autrice, in passato, di analoghe azioni. La donna comunque continuava nelle proprie richieste, aumentando di giorno in giorno le proprie pretese, con messaggi sempre più minacciosi e pressanti. Addirittura, in una circostanza, la vittima ha ricevuto un’immagine che ritraeva l’esterno della sua abitazione, corredata da ulteriori minacce: se non avesse ricevuto subito 5.000 euro lei avrebbe diffuso le immagini di lui “in paese”, informando anche i parenti, fra cui l’anziana madre.
È scattato così il blitz dei carabinieri che si sono presentati all’appuntamento fissato per la consegna del denaro. Proprio al momento del passaggio dei soldi tra i due (era stato pattuito un “anticipo” di 700 euro sul totale), i militari sono intervenivano fermando la donna e procedendo al suo controllo, avendo la definitiva conferma dell’identificazione già emersa nel corso delle indagini. L’indagata, trovata in possesso del cellulare utilizzato per inviare i messaggi estorsivi, è stata quindi arrestata e poi rinchiusa nella casa di reclusione femminile di Venezia-Giudecca.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino