L’ultima parola l’avranno i soci in assemblea il 16 maggio ma il consiglio di amministrazione di EssilorLuxottica ieri ha respinto le richieste dei fondi e...
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La «situazione di stallo non è facilmente superabile» commentano intanto gli analisti di Equita e sul mercato il titolo è tornato a scivolare (-2% a 107 euro) dopo il recupero messo a segno negli ultimi giorni.
I fondi Baillie Gifford, Comgest, Edmond de Rothschild Asset Management, Fidelity International, Guardcap, Phitrust e Sycomore Asset Management, con una quota intorno all’1% del capitale, hanno candidato per l’ingresso nel cda Wendy Evrad Lane e Jesper Brandgaard mentre Valoptec, già rappresentata in consiglio dalla sua presidente Juliette Fevre, ha chiesto un posto in più. Per questo l’associazione dei soci francesi ha fatto inserire all’ordine del giorno dell’assemblea la sua mozione con cui candida come consigliere indipendente Peter James Montagnon, esprimendo «profonda delusione per la situazione di blocco della governance».
«Una situazione di stallo di lunga durata indebolirebbe la società, la sua reputazione, motivazione dei dipendenti, capacità di attirare i migliori leader e trovare nuovi potenziali partner», hanno sostenuto invece i fondi. «Rompere lo stallo è uno dei prerequisiti per Essilorluxottica per raggiungere le sue ambizioni a lungo termine in campo strategico, industriale, finanziario e di sviluppo sostenibile», hanno aggiunto. Al contrario, secondo il cda, le proposte, «se approvate, costituirebbero una chiara violazione dell’Accordo di Combinazione e metterebbero a rischio le regolari attività del Consiglio». Le regole di funzionamento del cda infatti prevedono veti incrociati tra i rappresentanti di Delfin e degli azionisti francesi tali per cui anche l’allargamento del consiglio nel migliore dei casi risulterebbe neutro e non eliminerebbe lo stallo in caso di conflitto tra le due parti.
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Il Gazzettino