Esplosione di un condominio a Feltre. Il racconto dei residenti: «Un forte botto, il pavimento si è alzato. Ci siamo detti: ma cos’è successo?»

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FELTRE - «È una cosa talmente innaturale, fuori dal normale che subito non ti rendi conto di cosa sta accadendo». Sono queste le prime parole di Enrico, residente al secondo piano del condominio coinvolto dall’esplosione. L’uomo, che vive con la moglie e il figlio piccolo, non ha capito subito quanto stava accadendo. Dopo il botto il primo pensiero è andato ai famigliari. Ha verificato che stessero tutti bene e poi li ha portati all’esterno, per metterli in sicurezza in quanto non aveva ancora compreso cosa avesse causato un evento di tale portata. Insieme a lui si sono radunati anche gli altri residenti del complesso, tutti frastornati ed ignari di quella che era la situazione.

Attimi concitati

Un forte boato, il pavimento che trema. Il tutto in piena notte quando si è tranquilli nel proprio letto a dormire. Alzarsi, guardarsi intorno e non capire. La porta d’ingresso non c’è più. Le finestre scoppiate con i vetri che come cristalli riflettono sul pavimento e un buco al posto dell’ascensore. Esci, ti guardi intorno e continui a non capire. Poi alzi lo sguardo e vedi che l’appartamento che sta al tuo fianco non c’è praticamente più. E inizi a realizzare che qualcosa di grave è accaduto. Ma cosa è ancora presto per dirlo. Ci si raduna tutti all’esterno nel frattempo in lontananza si sentono le sirene. Un turbinio di emozioni che i residenti di quegli appartamenti, anche a distanza di qualche ora dall’accaduto, non riescono a spiegare. Non si capacitano di quanto è accaduto loro. È qualcosa di indescrivibile. Qualcuno fa fatica a parlare. Altri non hanno parole. Altri sono arrabbiati, ma non sanno neppure loro con chi perché nessuno poteva prevedere quanto accaduto. In quel complesso vivono alcune famiglie, ma vi sono poi anche tante persone singole. Operai delle aziende del territorio che vengono da fuori e che si trovano lì, in affitto, per qualche mese in attesa poi di ritornare a casa loro. C’è anche qualche straniero, che necessita del traduttore per rapportarsi con i soccorritori, e una persona con disabilità. «Era circa l’una meno un quarto – racconta Enrico residente al piano di sopra dell’appartamento scoppiato -. In quel momento ero sveglio. Quello che ricordo è un forte boato. Mi sono sentito sbalzare a terra in quanto la casa si è mossa ed il pavimento si è alzato. Il primo pensiero è stato quello di andare in camera a vedere come stavano mio figlio piccolo e mia moglie e poi siamo usciti tutti per capire cosa fosse successo». L’uomo racconta che «è una cosa talmente innaturale, fuori dal normale che subito non ti rendi conto di cosa sta accadendo. Il primo pensiero è che si tratti di un terremoto, poi ho capito che era stata un’esplosione». Quello che è certo è che «abbiamo avuto tutti tanta paura – racconta ancora Enrico -. Fortunatamente stiamo tutti bene ed anche il bambino non si è reso conto di quanto stava accadendo. Ieri sera (la notte tra venerdì e sabato) siamo tornati dentro a recuperare il minimo, i vestiti e il necessario per sopportare il freddo che c’era, e ora attendiamo il via libera dei vigili per poter recuperare qualche altro effetto personale».

Tanti gli animali presenti nel complesso

Numerosi anche gli animali a quattro zampe presenti nel complesso. Alcuni, nel corso della mattinata di ieri sono stati recuperati, tra cui proprio quello del piccolo. Un altro residente ci racconta di essersi alzato dal letto, «mi sono portato sulla porta e mi sono reso conto che non c’era più. Ho visto il mio vicino, anch’egli sulla soglia di una porta che non c’era più in pigiama. Ci siamo guardati e ci siamo detti: ma cos’è successo?». In giardino uno stendino con alcuni abiti che hanno preso fuoco. Fortunatamente solo quello. Un altro residente, che vive da solo nel complesso, racconta che «ho sentito un forte boato, tutto che tremava e poi la porta che si è sradicata ed è piombata dentro casa. Non mi sono reso conto di quanto stava accadendo. È difficile da spiegare, ma in quel momento non ho capito nulla. Poi sono uscito e c’era tanta confusione. Ho cercato di capire se vi fosse qualcuno di ferito perché qui ci conosciamo un po’ tutti».

 

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Il Gazzettino