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PORDENONE - Carte false per sostenere l'esame di guida al posto di un altro candidato: sono tre gli arresti della Polstrada di Pordenone nel giro di un mese. Dopo il ghanese smascherato all'inizio di marzo, lunedì sono finiti in carcere Kodjo Gnamedji, 44 anni, originario del Togo e residente a Parma, e Abiodun Babatunde Banjo (47), nigeriano che pure abita a Parma. Il sostituto procuratore Maria Grazia Zaina ha chiesto il processo per direttissima contestando il concorso in falsa attestazione a pubblico ufficiale, l'induzione in errore del funzionario della Motorizzazione civile e la contraffazione della carta di identità di Banjo. Ieri il giudice Iuri De Biasi (vpo Beatrice Toffolon) ha convalidato i due arresti. Entrambi gli imputati sono tornati in libertà dopo aver patteggiato 1 anno (pena sospesa).
IL SISTEMA
I due immigrati lunedì sono arrivati insieme a Pordenone. Mentre Gnamedji si presentava alla commissione della Motorizzazione civile per sostenere l'esame di teoria per la patente di guida, Banjo lo aspettava fuori, in macchina. Il 44enne del Togo ha esibito la carta di identità dell'amico sostituendo la fotografia con la propria e ricoprendola con una pellicola trasparente.
LA RICOMPENSA
Il meccanismo tra gli immigrati africani, soprattutto quelli della provincia di Parma, è abbastanza diffuso. Ultimamente viene scelta la Motorizzazione civile di Pordenone, evidentemente lo scambio di persona è talmente frequente negli altri enti del Nord Italia, che ormai non riescono più a raggirare i funzionari. A Gnamedji era stata promessa una ricompensa di 500 euro per il viaggio in Friuli e l'esame di teoria per la patente di guida. Entrambi gli imputati erano difesi dall'avvocato Laura Ferraboschi di Parma.
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