Padova. Colleziona 34 multe alla Ztl: «Non sapeva». E il giudice le cancella

Padova. Colleziona 34 multe alla Ztl: «Non sapeva». E il giudice le cancella
PADOVA - Un solo errore ripetuto più volte, ma senza essere consapevole di trasgredire il Codice della strada. Per questo nei giorni scorsi - con due sentenze gemelle,...

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PADOVA - Un solo errore ripetuto più volte, ma senza essere consapevole di trasgredire il Codice della strada. Per questo nei giorni scorsi - con due sentenze gemelle, seppur pronunciate da magistrati onorari diversi - il Giudice di pace di Padova ha annullato 24 multe collezionate da una sola automobilista che tra settembre e ottobre aveva violato in maniera ripetuta un varco che dà accesso alla zona a traffico limitato della città del Santo. Calcolatrice alla mano, a venire cancellate con un colpo di spugna sono 2.448 euro di sanzioni: 102 euro di contravvenzione, moltiplicata per 24 passaggi. 

Secondo il Giudice di pace, che ha accolto le tesi dell’avvocato padovano Niccolò Zampaolo - difensore dell’automobilista - “può ritenersi accertata l’unicità dell’azione, suggellata sotto il profilo psicologico della stessa erronea continuativa convinzione che il transito fosse consentito”.

Protagonista della vicenda è una donna residente in provincia di Padova e che ogni mattina accompagna il figlio a scuola in centro, in una zona ad accesso ristretto. Per anni lei ha avuto il pass per entrare in Ztl, lasciapassare che la scorsa estate viene scollegato dalla targa della sua auto, senza che lei lo sappia. Così quando a settembre riprende scuola, la donna torna alla quotidianità: portare il figlio a lezione, la giornata lavorativa in centro e alla sera l’uscita dai varchi. Una situazione che va avanti fino a metà ottobre quando le viene notificata la prima multa per la violazione della norma sulla Ztl. È in quel momento che lei capisce di non avere più il pass. Ma le multe si sommano una dietro l’altra fino ad arrivare a 34 sanzioni nel giro di un mese e mezzo. 

La donna decide di ricorrere e le sue ragioni sono portate in aula dall’avvocato Zampaolo che sostiene come - di fatto - l’automobilista fosse in buona fede, ancora convinta di poter entrare in una zona vietata al traffico, motivando il tutto in due memorie depositate al Giudice di pace. La prima sentenza - che fa scuola - è della settimana scorsa: delle 25 multe racimolate, il giudice conferma solo la prima violazione, ne cancella 15 e ne dichiara inammissibili 9, ma solo perché sono scaduti i termini per presentare ricorso. Ieri il secondo pronunciamento del giudice che rimanda al mittente altre 9 multe: in tutto, 24 sanzioni annullate. “La condotta contestata - si legge nella prima sentenza - configura sempre la violazione della stessa norma e tutte le infrazioni sono state commesse sempre dalla stessa vettura e sempre nello stesso luogo”, cioè il varco elettronico di ponte San Gregorio. E sempre gli stessi sono anche i momenti dei passaggi contestati: la mattina, attorno alle 8, e nel tardo pomeriggio, verso le 19.30. 

“Sembra che ci sia spazio per ritenere che l’omissione sia una sola - continua la motivazione - come conferma il fatto che è originata da un unico elemento psicologico colposo: la mancata corretta lettura della segnaletica al primo passaggio. Di fatto la negligenza manifestata nel primo passaggio, si è perpetuata in tutti i transiti successivi” fino alla notifica della prima multa che ha riacceso l’attenzione nella donna. A cui, comunque, il giudice ha cancellato tutte le altre multe.

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Il Gazzettino