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PADOVA - Ergastolo e misura cautelare in carcere. Ecco cosa ha chiesto oggi, 18 ottobre, la Pm Valeria Sanzari nel processo a Valentina Boscaro, accusata di aver ucciso il suo fidanzato Mattia Caruso. «Valentina non si è mai pentita, fredda e crudele. Ha sferrato la pugnalata al cuore con la mano destra» ha dichiarato in aula Sanzari. In tarda serata la condanna a Boscaro: 24 anni da scontare in carcere e tolta la potestà genitoriale.
L'omicidio: una pugnalata al cuore
Valentina Boscaro, la nottre tra il 25 e il 26 settembre scorsi ha ucciso con una pugnalata al cuore il compagno Mattia Caruso lungo via dei Colli Euganei ad Abano, dentro l’auto su cui viaggiavano e che era guidata dalla vittima. La donna ha confessato solo dopo quattro giorni, mentre inizialmente aveva cercato di addossare la colpa ad altre due persone che avevano passato la serata nello stesso locale della coppia. «È partito come un razzo, avevo paura. Gli ho detto di fermarsi. Abbiamo rischiato un frontale. Mi sentivo prigioniera. Mi ha strappato le mutande e mi ha minacciato di buttarmi nel lago. A quel punto ho afferrato il suo coltello e l'ho colpito. Mai avrei pensato di ucciderlo. Ero sicura non avesse nulla. Tanto che ai carabinieri, sbagliando, ho detto che a ferirlo durante una rissa nel locale era stato un ragazzo. In questo modo speravo non mi denunciasse, come ho fatto io tante volte con lui».
Il racconto di Valentina Boscaro durante le udienze
«Non volevo ucciderlo» ha sottolineato a più riprese la giovane mamma, aggiungendo «Mi dispiace e sono davvero pentita per quello che ho fatto». Inoltre Valentina ha indicato il movente: «Spesso ero vittima dei suo maltrattamenti». Tuttavia nel corso delle indagini i carabinieri non hanno trovato alcuna prova a carico di Mattia, 30 anni di Albignasego. Certo la relazione tra i due era turbolenta. Attraverso i telefoni cellulari dei due fidanzati, i carabinieri hanno ricostruito le varie fasi del loro “amore”. Messaggini di offese reciproche, ma anche botte dove ad alzare le mani era anche Valentina. E poi, più volte, si sono lasciati per poi tornare insieme. Valentina, secondo gli inquirenti, quel 25 settembre dell’anno scorso sapeva perfettamente che sul vano sotto il freno a mano della sua Mercedes Classe A era custodito un coltello di proprietà del fidanzato. Lo ha afferrato e ha pugnalato Mattia sul petto mentre guidava. Un fendente a freddo e portato con estrema forza tanto da arrivare a trafiggere il cuore.
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Il Gazzettino