Eredità impossibile, i soldi arrivano ma gli eredi non rispondono per paura. L'avvocato disperato: «Fatevi avanti»

Eredità impossibile, i soldi arrivano ma gli eredi non rispondono per paura. L'avvocato disperato: «Fatevi avanti» (Foto di Pijon da Pixabay)
SOSPIROLO - I soldi che avanzava sono arrivati dopo la sua morte: l'avvocato tenta inutilmente di contattare gli eredi, ma nessuno le risponde perché pensano a una...

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SOSPIROLO - I soldi che avanzava sono arrivati dopo la sua morte: l'avvocato tenta inutilmente di contattare gli eredi, ma nessuno le risponde perché pensano a una truffa. Ma il tempo passa e se nessuno si farà vivo i soldi resteranno alle Poste o alla banca. Da qui l'appello dell'avvocato Eleonora Secco di Feltre, che racconta quello che sta accadendo.


IL CASO
I tempi della giustizia sono lunghi, si sa. Soprattutto quando si tratta di fallimenti. Basta avere pazienza. Ma cosa succede in caso di morte? Il più delle volte, per i creditori che non si presentano o risultino irreperibili, le somme dovute sono depositate presso l'ufficio postale o in banca. Una volta decorsi cinque anni dal deposito, le somme non riscosse, saranno versate allo stato. «In queste settimane, quando mi sono resa conto che il destinatario è venuto a mancare nel 2016 in un incidente spiega l'avvocato di Fetre, Eleonora Secco ho cercato, invano di contattare i famigliari. Li posso ben capire: potrebbero ritenere che si tratti di una truffa, visto ciò che si legge spesso sui giornali. Ma in questo caso non lo è. E lo farei pro bono per evidenti motivi etici», rassicura l'avvocatessa.


IL MANDATO
Nel 2015 Luigi Naldo conferisce mandato per il recupero di un credito da lavoro per un fallimento: la Metrocubo Live srl. «Do corso al mandato: insinuazione al passivo, udienza, fondo di garanzia e il cliente incassa i primi soldi spiega il legale -. Rimane una somma residua che l'Inps non riconosce, ma per la quale Naldo è stato ammesso al passivo. Passano gli anni, la settimana scorsa il curatore mi dice che è stato autorizzato a liquidare e fare un piano di riparto. Cerco il cliente per dirgli di farmi avere il suo Iban e che incasserà 1700 euro entro Natale fa sapere Eleonora Secco -. Cerco, ma non trovo. Finché ricercando sue informazioni ho trovato un articolo di giornale in cui si dice che, durante un incidente, era morto nel 2016. Chiamo il Comune e mi confermano che si tratta proprio di quella persona, non è un omonimo. Scrivo agli eredi offrendomi di aiutarli a incassare i soldi del defunto e che farò quanto dovuto, pro bono per evidenti motivi etici. Mi sembra il minimo vista la situazione». La mamma e il fratello, però, non hanno mai dato seguito alle richieste di contatto dell'avvocatessa di Feltre «perché crederanno che si tratta di una truffa».


I SOLDI


I primi giorni di novembre il giudice ha autorizzato il riparto delle somme, tra esse c'è quella che spetterebbe a Luigi, quindi ai suoi eredi: mamma e fratello. Il ragazzo era originario di Sospirolo e poi si è trasferito nel Vicentino. «Mi piacerebbe che questa mamma incassasse la somma. Ripeto che non si tratta di una truffa e lo faccio pro bono. Intendo solo onorare l'impegno che mi ero presa allora con il cliente. Faccio volentieri il recupero rincara Eleonora Secco -. Ci sono 1700 euro, che altrimenti andrebbero alla Posta o alla banca. Fatevi sentire». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino