PADOVA - Era legata da una profonda amicizia al potente uomo politico democristiano, stretto collaboratore dell’allora presidente Eni Enrico Mattei. Al punto da ritenersi...
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Peccato che l’ex senatore Graziano Verzotto, morto il 12 giugno 2010 in una clinica cittadina all’età di 87 anni, non si sia ricordato di lei nelle sue volontà testamentarie. Maria Cecilia Zorzi, 53enne, di Santa Giustina in Colle, non ha voluto farsene una ragione. Iniziando a molestare la nuora del defunto con decine di messaggi dal contenuto minaccioso. Angherie e prepotenze protrattesi dal dicembre 2010 al maggio 2012 hanno originato una lunga serie di denunce. Per la 53enne, difesa dall’avvocato Piero Someda, si avvicina a grandi passi la data del processo.
Il pubblico ministero Francesco Tonon le ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini. A breve Maria Cecilia Zorzi si ritroverà davanti la moglie del figlio del defunto senatore, nelle vesti di parte offesa, con l’avvocato Paolo Marson. La poveretta sarebbe stata tempestata di messaggi e lettere dal tono ingiurioso e diffamatorio. Inizialmente i "pizzini" venivano redatti al computer. I pc di Maria Cecilia Zorzi sono stati sequestrati ma nei loro hard disk non sono stati rinvenuti i file incriminati. Vi è il sospetto che la donna possa aver utilizzato un computer che non le appartiene. Altri messaggi sono stati invece scritti manualmente.
La consulenza grafologica disposta dal pm ha confermato i sospetti: vi sarebbe una compatibilità di scrittura tra i "pizzini" sequestrati e il tratto dell’imputata. Emblematico il contenuto delle minacce, tra cui un invito sulla tomba dell’ex politico, finite nel fascicolo della Procura: «Dicci un po’ questa bella eredità i parenti tutti la reclamano, noi siamo a vigilare su tuoi movimenti, sgraziati e alquanto poco corretti nei loro confronti» e ancora: «Signora si prepari al peggio...oppure tiri fuori l’eredità...visto che si sa che ormai lei se l’è portata a casa tutta». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino