Case, soldi e gioielli: la maxi eredità dell'anziana pontalpina a Ulss e Comune

La maxi-eredità di gioielli quadri e case a Ulss e Comune
BELLUNO - Non solo case ed appartamenti, non solo somme di denaro. Ma anche terreni e beni preziosi, come gioielli. Ieri l’Ulss Dolomiti ha assegnato l’incarico...

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BELLUNO - Non solo case ed appartamenti, non solo somme di denaro. Ma anche terreni e beni preziosi, come gioielli. Ieri l’Ulss Dolomiti ha assegnato l’incarico ad un perito per stimare l’eredità che nel 2018 Rosa Zilli, cittadina di Ponte nelle Alpi, ha lasciato in solido ai Comuni di Ponte nelle Alpi, suo luogo natale, e all’Azienda sanitaria con particolare riferimento.

LA PREMESSA

Subito alcune precisazioni. La prima: l’eredità è vincolata per quanto riguarda l’Ulss a beneficio di Casa Tua Due e per Ponte nelel Alpi alla Casa di Riposo comunale. La seconda: nella delibera Ulss compaiono solo i beni in vendita. Ecco spiegato perché nell’elenco non compare un terzo immobile, quello che si trova a Polpet. Si tratta infatti di una porzione della casa natale di Arrigo Boito, che l’amministrazione pontalpina non intende vendere per ovvie ragioni storiche. Ma siccome tutta l’eredità è al 50% con l’Ulss, in questo caso sarà necessario che Ponte acquisti dall’azienda sanitaria la sua porzione di proprietà dell’immobile. Ecco spiegato perché nella delibera di due giorni fa, è presente solo una parte dei beni oggetto dell’eredità.

LA GENEROSITÀ

Nata a Ponte nelle Alpi nel 1921, Rosa Zilli è morta all’età di 98 anni nell’ottobre 2018. «Il lascito testamentario – così scriveva ancora anni fa il Comune di Ponte nelle Alpi nella delibera di accettazione delle due donazioni - conferma il sinergico rapporto tra la struttura sanitaria di riferimento ed il cittadino, le cui aspettative devono essere soddisfatte anche mediante la destinazione a fini specifici del patrimonio conferito». Allora l’accettazione era avvenuta con il beneficio dell’inventario. In questo modo l’Azienda sanitaria ed il Comune dividevano il proprio patrimonio da quello dei donatori e nello stesso momento evitavano di dover intervenire di tasca propria per far fronte ad eventuali debiti pregressi; inoltre, in caso di immobili datati, la procedura consente di non accettare a scatola chiusa un immobile magari poco appetibile sul mercato ma di valutarne la convenienza. Ed invece, a quanto sembra, i due appartamenti che si trovano nel capoluogo hanno già suscitato l’interesse di più di un compratore, per cui, una volta ultimata la perizia di stima il cui incarico è stato assegnato al perito industriale edile Simone Gonnelli (2.950 il costo del suo lavoro) i due beni potranno essere messi in vendita. In questo modo Ulss e Comune di Ponte incasseranno la metà delle somme introitate, al netto delle spese di perizia.

IL PATRIMONIO

Il lascito consiste appunto nei due citati fabbricati che si trovano nel territorio comunale di Belluno: il primo in via Navasa, a Cavarzano, il secondo in via Colle, a Baldenich; seguono una serie di ben cinque terreni che sono ubicati in territorio comunale pontalpino, e più precisamente nella frazione di Polpet, nella parte alta, cioè lungo le pendici della montagna. Sempre a Ponte vi è anche un’area edificabile, oltre alla già menzionata porzione di casa Boito. L’elenco dei beni, ma non è presente nella delibera Ulss, si conclude con alcuni gioielli ed un’importante somma di denaro. Va infine precisato che il lascito testamentario ha riguardato anche alcuni parenti, ma la parte più consistente andrà proprio a beneficio dei due enti. «Un lascito importantissimo – commenta l’assessore al Bilancio di Ponte nelle Alpi Andrea Pontello – soprattutto in un momento in cui le ristrettezze economiche sono molto forti. La componente liquida è molto importante e poi vi sono anche gioielli e quadri». Infine la conferma che la casa che fu del letterato e gloria Ponte nelle Alpi non sarà venduta, ma si arriverà ad una compensazione con l’Ulss: «La casa Boito? - chiude Pontello - Non intendiamo venderla».

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Il Gazzettino