Eredità milionaria di Scilla Mione, è guerra tra padre e figlia

In tribunale la vicenda dell'eredità milionaria di Scilla Mione che aveva una casa a Parigi
Dynasty Mione: la lotta per l’eredità milionaria di...

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Dynasty Mione: la lotta per l’eredità milionaria di Scilla Mione di Lentiai, figlia del brillante imprenditore del Dopoguerra Augusto Mione, finisce di fronte al giudice. Non solo a quello civile per un testamento giudicato falso, ma anche a quello penale. O meglio dal giudice di pace, dove ieri si è concluso un processo a carico del vedovo di Scilla, l’artista Gino Silvestri, classe 1928 finito alla sbarra per minacce. L’uno contro l’altra in quel processo e in tutta questa guerra padre e figlia. Silvestri ieri è stato assolto: il giudice ha ritenuto che le minacce alla figlia Isabella, in un momento in cui si discuteva dell’eredità da dividere, non ci fossero state. Ma il 92enne ha vinto solo la prima battaglia. Deve ancora entrare nel vivo quella più grossa: la causa civile avviata dopo l’impugnazione del testamento di Scilla Mione, ritenuto falso dalla figlia. La vicenda ricostruita nell’aula del giudice di pace in via Tasso a Belluno è quella relativa a quanto accaduto dopo la morte dell’ereditiera quando si stava procedendo all’inventario dei beni. «Riporta qui quello che hai portato via, o altrimenti..», avrebbe detto secondo l’ipotesi accusatoria il pittore Gino Silvestri alla figlia. L’uomo è finito alla sbarra a 92 anni per minacce. Era difeso dall’avvocato Davide Fent di Feltre. La figlia si era costituita parte civile con l’avvocato Silvia Dolif. Martedì in aula il giudice Nicola Parroco ha pronunciato la sua sentenza assolvendo Silvestri. Era stato lo stesso pm a chiedere l’assoluzione di fronte a quanto era emerso in aula, o meglio a quello che non era emerso. Non c’era alcuna prova di quelle minacce, non c’erano mai state come sostenuto dalla difesa. Rigettata ovviamente con la sentenza di assoluzione anche la richiesta di risarcimento danni di 2mila euro avanzata dalla figlia. Entrerà nel vivo nei prossimi mesi, invece, il processo civile per il testamento di Scilla Mione, considerato dalla figlia Isabella Silvestri un falso. La donna, a cui quelle volontà concedono ben poco, chiede che venga riaperta la successione. Il padre si oppone: quel testamento è autentico. L’uomo viene indicato dalla moglie come l’erede di quasi tutto il patrimonio, eccetto la legittima che va riconosciuta alla figlia. Il processo è appena iniziato: la prima udienza è stata subito rinviata a novembre quando decollerà. In ballo ci sono immobili, tra i quali una villa veneta a Lentiai, altri a Parigi, opere d’arte e tanto altro. Silvestri è sempre assistito dall’avvocato Davide Fent, la figlia Isabella dall’avvocato Elisabetta Frate. Era il 12 ottobre 2018 quando era mancata all’affetto dei suoi cari Scilla Fatima Mione figlia di Augusto e Rosina Marcadent, Cavaliere della Repubblica Italiana. Nel lutto il marito Gino Silvestri, la figlia Isabella ed i nipoti. Ma dopo il dolore all’apertura del testamento iniziò la guerra. Dopo pochi mesi, nel marzo del 2019, Gino Silvestri, artista da sempre molto generoso, fece anche una grande donazione di opere d’arte al museo Fulcis di Belluno. Regalò opere proprie e di altri autori del ’900 per un valore di 84 mila euro. Nato a Belluno nel 1928, Silvestri ha studiato all’Accademia di Venezia. Nel 1973 ha vinto la cattedra di Storia dell’Arazzo all’Ecole Nationale Superieure des Beaux Arts di Parigi.
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Il Gazzettino