Ex dipendente dell'Inps lascia in beneficenza tutta la sua eredità: 600mila euro e un'antica villa

Testamento benefico
LIDO - Ha lasciato tutto ciò che aveva guadagnato durante la sua vita agli “Amici del cuore”. Una scelta meditata e consapevole, tanto da voler nominare,...

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LIDO - Ha lasciato tutto ciò che aveva guadagnato durante la sua vita agli “Amici del cuore”. Una scelta meditata e consapevole, tanto da voler nominare, attraverso un testamento olografo, la stessa associazione quale erede universale di tutti i suoi beni. Una decisione preparata con il suo commercialista e amministratore di sostegno perchè la signora lidense sapeva bene che il patrimonio in ballo era cospicuo. Così ha deciso Liliana Busetto, novantenne, senza famiglia che abitava al Lido in una bellissima casa in via Malamocco di fronte alla palestra “Francesco Olivi” delle Terre Perse al Lido. C’è la generosità di questa donna dietro l’acquisto e la donazione all’ospedale dei santi Giovanni e Paolo di un angiografo di ultima generazione.

GENEROSITÀ
Ex dipendente dell’Inps, in pensione, classe 1931, dopo la pensione amava viaggiare ed infatti ha girato mezzo mondo. L’impegno degli “Amici del Cuore”, però, l’ha subito coinvolta. E così la signora ha deciso che avrebbe voluto, al momento della sua morte, fare un gesto concreto per aiutare loro e soprattutto i pazienti che frequentano l’ospedale Civile di Venezia e il reparto di Cardiologia diretto dal primario dottor Giuseppe Grasso. Liliana ha sempre condotto una vita riservata, molto legata alla parrocchia di Ca’ Bianca al Lido, conduceva però, non essendosi mai sposata e non avendo figli e nemmeno nipoti, una vita molto riservata. Due tre amiche fidate e la parrocchia punto di riferimento. Si era avvicinata agli “Amici del Cuore”, non perchè soffrisse di qualche patologia o ne fosse stata curata, ma colpita dalle attività a favore del prossimo che venivano svolte in città. Busetto era una dei circa 300 soci. In pochi però sapevano, anche per questioni di privacy, la sua cospicua disponibilità economica. Così quando è venuta a mancare e gli “Amici del Cuore” sono diventati, senza saperlo né averlo mai cercato, suoi eredi universali, per tutti è stata una sorpresa. 

L’EREDITÀ


L’associazione, costituita da volontari non da milionari imprenditori, si è trovata, dalla sera alla mattina ad essere titolare legittima della casa, arredata finemente con mobili antichi e lampadari preziosi in vetro di Murano, ma anche di conti correnti bancari, polizze, titoli bancari, gioielli, cassette di sicurezza, una serie di pellicce e pezzi di argenteria. Tutto è stato venduto, naturalmente seguendo una lunga ma necessaria trafila burocratica. E alla fine quanto fruttato dalle varie vendite supera agevolmente i 600 mila euro. L’importo, oltre che per l’acquisto dell’angiografo, il cui valore è di 540 mila euro è stato investito anche per cambiare alcuni mobili e arredi, sempre del reparto di Cardiologia, e anche, naturalmente per i costi delle spese notarili dei vari passaggi di proprietà. Una cosa però è certa: nulla si sarebbe potuto concretizzare senza la grande generosità, mai ostentata, di una signora lidense, Liliana Busetto, dipendente pubblico, che quanto guadagnato in una vita è riuscito ad investirlo nei viaggi e soprattutto, nonostante potesse permetterselo, non ha mai sperperato nulla nella sua vita, dedicandosi con costanza al risparmio. Per questo la sua “lezione” è ancora più sorprendente. «Per noi è un grande orgoglio - commenta il presidente degli “Amici del Cuore”, Pasquale Esposito - riuscire a concretizzare iniziative così importanti, anche sotto l’aspetto economico nelle donazioni. Si tratta di cifre più congrue ad aziende ed imprenditori, che a un gruppo come noi di semplici volontari».
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Il Gazzettino