ERACLEA - Alla fine il sindaco dimissionario di Eraclea, Mirco Mestre, non ha potuto che ammettere di essere stato informato che i cento voti grazie ai quali nel 2016 vinse le...
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LA PROMESSA
A questo punto, accertato che quei cento voti provenivano dal gruppo di Donadio e che tutti ne erano in qualche modo consapevoli, la difesa di Mestre e Zamuner, rappresentata dagli avvocati Emanuele Fragasso e Federica Bassetto, giocherà le sue carte principalmente su un altro fronte: quello dell’utilità che il politico deve promettere in cambio del voto, senza la quale non si configura alcun reato. I legali dei due indagati sostengono che non vi è prova di alcuna promessa fatta al boss dei casalesi da Zamuner (o Mestre) prima delle elezioni. Il pm Terzo ribatte che, ovviamente, che nel caso di voto di scambio non vi sono contratti scritti, e che il successivo appoggio del Comune per l’impianto di biogas che interessava a Donadio & C costituisce l’utilità richiesta.
Mercoledì il Tribunale del riesame di Venezia ha rigettato i ricorsi presentati da Mestre e Zamuner, confermando la misura cautelare del carcere a loro carico, ma bisognerà attendere il deposito delle motivazioni per capire quali sono gli elementi che hanno convinto il collegio presieduto da Licia Marino.
CINQUECENTO FIRME
Ad Eraclea, nel frattempo riprende la raccolta di firme a favore di Mirco Mestre, già giunta a quota 500. «Per noi Mirco continua ad essere la persona stimata di sempre – spiega Luca Cerchier, tra i promotori della raccolta firme - Ascoltava tutti, dai colleghi avvocati ai semplici cittadini. Ed è per questo che la petizione è stata firmata da ogni tipo di persona: gli verrà consegnata quando tornerà a casa».
Ieri mattina il vicesindaco Graziano Teso (indagato per associazione di stampo mafioso) ha annunciato, assieme a parte della maggioranza, l’avvio di nuove opere pubbliche, tra cui la “Casa di Andrea”, una comunità educativa-riabilitativa per ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 18 anni che potrà ospitare 10 ragazzi.
NUOVI INTERROGATORI
Concluse le udienze del Riesame, con la conferma pressoché integrale del quadro accusatorio formulato dalla Procura a carico di tutti gli indagati, è probabile che il pm Terzo inizi nei prossimi giorni un altro giro di interrogatori: a quanto pare ci sarebbe più di un indagato già pronto a collaborare, in particolare tra gli imprenditori ai quali viene contestato di aver collaborato con Donadio e i suoi sodali in una lunga serie di attività illecite.
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Il Gazzettino