Processo Casalesi, tutti scarcerati: fuochi d'artificio a Eraclea per la liberazione di Luciano Donadio. Indagini in corso

Le prime parole tornato in paese: «Non posso parlare, sto bene. Sono contento di essere a casa».

ERACLEA - Fuochi d'artificio a Eraclea vicino la casa di Luciano Donadio. A poche ore dalla scarcerazione, l'uomo è tornato nel suo comune di...

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ERACLEAFuochi d'artificio a Eraclea vicino la casa di Luciano Donadio. A poche ore dalla scarcerazione, l'uomo è tornato nel suo comune di residenza dopo tre anni di custodia cautelare in carcere (insieme a lui sono stati liberati tutti gli imputati).

Donadio è imputato per associazione a delinquere di stampo mafioso al processo sulle infiltrazioni della camorra nel Veneto Orientale. Processo che dovrebbe concludersi con la sentenza di primo grando entro l'estate. Secondo l'accusa, avrebbe agito per vent’anni tra Eraclea e Veneto orientale, mantenendo contatti con le famiglie dei Casalesi.

L'indagine sui fuochi

I carabinieri stanno indagando sui fuochi d'artificio non autorizzati fatti esplodere proprio nella sera in cui Donadio è tornato a casa, a pochi metri dalla sua abitazione. 

Donadio in piazza a Eraclea

Stamane, intorno alle 11, Donadio è arrivato nel centro del paese, in piazza Garibaldi, in auto con il figlio. Una volta parcheggiato, è entrato in un negozio di ottica. Solo qualche parola con i giornalisti: «Non posso parlare, sto bene. Sono contento di essere a casa».

I motivi della scarcerazione

Come riporta l'ordinanza, nonostante tecnicamente i termini non siano ancora scaduti, per la fase dibattimentale in cui siamo arrivati (a pochi mesi dalla sentenza di primo grado), non ci sarebbe più la necessità della custodia cautelare in carcere. Nonostante permanga la necessità di un controllo con l'obbligo di dimora nel comune di residenza.

 

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Il Gazzettino