Epatite, tredicenne veneziana colpita dalla forma rarissima del virus

Epatite nei bambini
SAN DONA' DI PIAVE - Colpita da una forma di epatite sconosciuta: solo 169 casi nel mondo. Ha tredici anni ed ora sta bene, anche se dovrà essere attentamente...

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SAN DONA' DI PIAVE - Colpita da una forma di epatite sconosciuta: solo 169 casi nel mondo. Ha tredici anni ed ora sta bene, anche se dovrà essere attentamente monitorata perlomeno fino alla fine del mese, la ragazzina residente nel territorio dell'Ulss4 (considerata la giovane età, non sono stati resi noti dati sensibili) e che, lo scorso 14 aprile, era stata colpita da una particolare forma di epatite. Particolare perché le cause non rientravano in nessuna delle ipotesi già monitorate dalla scienza nel corso della storia. Nel mondo segnalati 169 casi, come spiegato dal primario di Pediatria dell'ospedale di San Donà di Piave, Pier Giuseppe Flora; nel Veneto, come aggiunto dallo stesso ente regionale, ne sono stati registrati 7 di questi casi, uno per l'appunto nell'azienda sanitaria del Veneto Orientale.

I NUMERI
Nel dettaglio: un bimbo di 2 anni all'Ulss6, altri due casi (1 mese e 10 anni l'età) nell'azienda ospedaliera di Padova, tre bimbi di 8, 13 e 14 anni nell'azienda ospedaliera di Verona e, appunto, la ragazzina tredicenne del Sandonatese. Erano stati segnalati questi casi di epatite da causa sconosciuta spiega il dottor Flora In alcuni casi si è trovata una associazione da Covid19 e da Adenovirus, ma certamente molto debole. Attualmente abbiamo il dato internazionale di 169 casi al mondo, alcuni dei quali anche con forme molto gravi, con epatiti fulminanti. La tredicenne del Sandonatese era stata ricoverata il 14 aprile scorso, con prevalenza di dolori addominali, vomito, inappetenza, in genere sintomi simil grastrointestinali, con in più malessere, simil influenzali; inoltre presentava problemi di coagulazione del fegato. Non sapevamo se poteva diventare epatite fulminante con conseguente necessità di trapianto del fegato. Per fortuna i sintomi sono progressivamente diminuiti, con il quadro complessivo che è andato migliorando velocemente; di conseguenza abbiamo potuto gestirla noi (con un trattamento solo sintomatico di idratazione, senza avere avuto bisogno di trasfusioni di plasma), senza doverla trasferire in un centro per il trapianto del fegato. Dimessa, ora si dovrà presentare per altri esami ed altri controlli; dovremo, insomma, seguirla in maniera stretta, anche se possiamo dire di essere fuori pericolo.

GLI STUDI


Rimane, ora, da capire se si possono verificare altri casi. E' una cosa che, a livello internazionale, si sta cercando di capire. Sono sempre esistite questo tipo di epatiti di origine sconosciuta; forse ora c'è stata una incidenza più elevata dovuta al fatto che, con il lockdown, questi virus non si diffondevano più ed ora hanno ripreso. Se per un periodo, infatti, un virus non circola più, le difese immunitarie diminuiscono ed è più facile che colpiscano i soggetti predisposti. Direi, comunque, di poter tranquillizzare i genitori.

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Il Gazzettino