Epatite A nei frutti di bosco: sequestrate confezioni pronte alla vendita

Epatite A nei frutti di bosco
PADOVA - Nei laboratori del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Ulss 16 di via Ospedale ci sono i frutti di bosco surgelati di un’azienda padovana...

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PADOVA - Nei laboratori del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Ulss 16 di via Ospedale ci sono i frutti di bosco surgelati di un’azienda padovana finita nell’inchiesta della Procura di Torino che indaga su casi di epatite A. L'ordine di acquisire i campioni dei prodotti surgelati è arrivato dalla Procura di Torino e dal ministero della Salute. Si tratterebbe di frutti di bosco provenienti da alcuni paesi dell’Est e surgelati in Italia.




Sono dieci le aziende alimentari sulle quali sta indagano il pubblico ministero Raffaele Guariniello. Sono ditte di Padova, Pavia, Ferrara, Parma e Cuneo che hanno preparato e distribuito i prodotti nei supermercati. Il reato ipotizzato è la messa in commercio di alimenti pericolosi.



Il magistrato ha iniziato ad indagare in seguito a un allarme lanciato alcune settimane fa dal ministero della Salute e ha disposto il prelievo di una serie di alimenti campione in negozi e supermercati della provincia di Torino che sono stati subito analizzati nei laboratori sanitari. I risultati sono stati consegnati ieri e hanno confermato i timori del ministero della Salute. Nelle confezioni di frutti di bosco surgelati preparate dalle dieci aziende alimentari italiane è stato trovato il virus dell'epatite A.



I frutti di bosco congelati analizzati provengono da Serbia, Ucraina, Bulgaria, Polonia, Romania e dal Canada e sono stati confezionati nelle aziende adesso sotto inchiesta.



Il ministero aveva lanciato l'allarme il 13 agosto dopo che erano stati analizzati i dati periodici dei rilevamenti del sistema epidemiologico integrato dell'epatite virale acuta dell'Istituto superiore di sanità. I dati accertano 502 casi di epatite A che sono stati accertati in Italia da fine maggio al 31 luglio. Il numero è allarmante perchè è il 70 per cento in più annuo, il 264 per cento in più rispetto alla media degli ultimi tre anni.



L'epidemia è scoppiata soprattutto nel Nord Europa, dove è più alto il consumo di frutti di bosco surgelati. Secondo gli esperti dell'Unione Europea la causa è legata all'uso di acqua non potabile durante il lavaggio dei frutti di bosco prima del confezionamento. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino