Entrano in Italia con l'Audi A3 con targhe rubate e mazza da baseball

Le targhe rubate e la mazza da baseball sequestrate dai carabinieri di Tarvisio
TARVISIO (Udine) - Sono entrati in Italia a bordo di una Audi A3 che montava targhe rubate e con una mazza da baseball nascosta sotto al sedile. I carabinieri di Tarvisio li...

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TARVISIO (Udine) - Sono entrati in Italia a bordo di una Audi A3 che montava targhe rubate e con una mazza da baseball nascosta sotto al sedile. I carabinieri di Tarvisio li hanno fermati e denunciati a piede libero. A finire nei guai un uomo di 34 anni, A.B. le sue iniziali, residente in Romania ma domiciliato in un campo nomadi di Milano, che era alla guida della Audi A3, e una donna, che viaggiava al suo fianco, anche lei cittadina romena, 30 anni, C.L. le sue iniziali, residente in Romania e pure lei domiciliata in un campo nomadi di Milano.


I due sono stati fermati a Tarvisio nella serata martedì 7 febbraio, dai carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Tarvisio, comandata dal capitano Robert Irlandese, durante un normale controllo dei flussi in ingresso nel territorio nazionale. I romeni erano aveva da poco varcato il confine italo-austriaco di Coccau. Alla vista delle divise si sono mostrati subito molto nervosi; da lì la decisione dei militari dell'Arma di eseguire una perquisizione della Audi. Subito è spuntata una mazza da baseball di legno lunga più di mezzo metro (nella foto, con le targhe delle Audi) che era stata nascosta sotto il sedile anteriore e che i due romeni non potevano portare con loro; per questo sono stati entrambi denunciati per porto abusivo di armi. 

Poi i cc hanno controllato le targhe delle Audi A3 che sono risultate rubate, gravate da una misura cautelare, un provvedimento di rintraccio, emessa dalle autorità tedesche. Le targhe, quindi, non erano del mezzo su cui viaggiavano i due romeni ma erano state attaccate in maniera illegale dopo un furto. Sono state quindi poste sotto sequestro, insieme alla mazza da baseball. Per gli accertamenti i carabinieri di Tarvisio sono ricorsi al Centro internazionale di cooperazione interforze di polizia di Thörl Maglern.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino