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CITTADELLA - «Sono molto emozionato per il traguardo dei cento anni che sto per raggiungere e per il riconoscimento che mi sarà consegnato. Sento attorno a me tanto affetto ed attenzione, questo mi rende molto felice, ringrazio tutte le persone e le autorità che mi sono vicine». A parlare è Enrico Vanzini che domani taglierà il traguardo del secolo di vita e nell'occasione dei 100 anni, l'amministrazione comunale di Cittadella con il sindaco Luca Pierobon, gli consegnerà la civica benemerenza. La cerimonia si svolgerà alle 18 nella palestra di Santa Croce Bigolina paese dove Vanzini vive da decenni. Ci saranno anche numerose rappresentanze dei Comuni dei quali ha la cittadinanza onoraria come il Comune di nascita, Fagnano Olona in provincia di Varese, dove Vanzini è tornato di recente diventando cittadino onorario.
Assolutamente autonomo il signor Vanzini, abita da solo, di recente gli hanno rinnovato la patente di guida per due anni, ottime le condizioni di salute ed i riflessi. Non manca il suo quotidiano giro al bar della frazione per la lettura dei giornali, «ma soprattutto - afferma - finalmente sono potuto ritornare nelle scuole ed incontrare i giovani. Loro sono la mia energia. A loro testimonio certo con grande dolore, quello che ho trascorso, ma il mio diventa poi un messaggio di pace. Li invito a studiare, ad ascoltare i genitori, a volersi bene, a vivere la giovinezza in modo sano, perchè io purtroppo la giovinezza non l'ho potuta vivere, non so che cosa sia». Pochi giorni fa ecco un'altra bella soddisfazione per Enrico Vanzini. «Sono da sempre tifoso dell'Inter ed a livello locale del Cittadella. Mi hanno invitato nella sede di Milano, ho visitato il museo dei trofei e poi mi hanno donato una maglia con il mio nome ed il numero cento e con tutte le firme dei calciatori. Lo scorso anno ho ricevuto dall'AS Cittadella quella numero 99». «Ho visto il peggio che l'uomo possa fare», ripete spesso. Militare, era in Grecia l'8 settembre quando l'Italia firmò l'Armistizio. Per i nazisti i soldati italiani divennero nemici. Catturato, venne condannato ai lavori forzati in Germania. Tentò la fuga, finì davanti ad un plotone d'esecuzione, ma per puro caso non andò a compimento. Tentò la fuga verso l'Italia, ma venne catturato e finì nel campo di sterminio di Dachau.
Il Gazzettino