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Ci sono regioni ancora più piccole del Friuli Venezia Giulia che nonostante territori più aspri e inospitali dal punto di vista infrastrutturali, sono riuscite ad anticipare i tempi e a coprire - già nel 2020 - addirittura il 101 per cento del fabbisogno energetico grazie alle rinnovabili. In particolare tramite il fotovoltaico. Significa che la regione più a Nord-Ovest d’Italia non solo “si basta da sola”, ma è in grado anche di esportare. Certo, solo le briciole, ma tant’è. L’altro esempio che regge il confronto è quello dell’Alto Adige, quindi della provincia di Bolzano. Piccola, meno densamente popolata, ma soprattutto autosufficiente per più del 60 per cento. Per essere precisi si tratta del 68 per cento derivante dalle rinnovabili, escluso ovviamente il sistema industriale. E il Friuli Venezia Giulia? Noi siamo indietro, con un parco eolico pari a zero e con gli impianti fotovoltaici che solo ora (quando è tardi, almeno per questo autunno) stanno prendendo piede.
IL RESOCONTO
I dati sono forniti in forma ufficiale da Gse (Gestore dei servizi energetici), società interamente partecipata dal ministero dell’Economia.
I BUCHI
Il Friuli Venezia Giulia è al quattordicesimo posto per incidenza del fotovoltaico rispetto alle altre forme di veicolazione dell’energia sul territorio. Se poi si sposta l’attenzione sulla fonte eolica (il vento), siamo anche messi peggio. In regione sono prodotti solamente 0,1 megawatt grazie agli impianti che sfruttano potenza e capacità del vento di far girare turbine e produrre energia. La scelta nel tempo è stata chiara. L’ha ribadita anche la Regione non molte settimane fa: si è deciso di salvaguardare panorami e territorio. Le pale eoliche sono ingombranti. Sicuramente vero: ora però è il momento dei numeri, dell’emergenza. E quello “zero” pesa.
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Il Gazzettino