​Riscaldamento spento per gli allenamenti, caldaie accese solo per le partite

Una palestra
ROVIGO - Allenamenti a riscaldamento spento nelle palestre pubbliche della città. Così Comune e Provincia puntano ad abbattere l’aumento spropositato del costo...

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ROVIGO - Allenamenti a riscaldamento spento nelle palestre pubbliche della città. Così Comune e Provincia puntano ad abbattere l’aumento spropositato del costo dell’energia che rischia di pesare, sulle casse di Palazzo Nodari, qualcosa come 3,5 milioni di euro in più nel 2023.


Ieri mattina in municipio, l’assessore allo Sport Erika Alberghini, il vicesindaco Roberto Tovo, il vicepresidente della Provincia Graziano Azzalin e i dirigenti Valeria Orna per il Comune e Carlo Gennaro per la Provincia hanno incontrato una trentina di dirigenti delle società sportive cittadine. «L’aumento dei costi di gas e luce è esponenziale – ha esordito Alberghini – stiamo andando incontro ad una vera e propria economia di guerra per cui abbiamo ritenuto importante incontrarci, dato che le prospettive non sono affatto rosee». L’azione del Comune, secondo quanto spiegato da Aberghini, va in due direzioni: da una parte si cerca di mettere un freno agli aumenti delle bollette e, dall’altra, si tenta di dare una mano alle società titolari della gestione degli impianti: «Sarà istituito un fondo da 50mila euro per aiutarle a sostenere gli aumenti di luce e gas. Il bando per l’assegnazione dei contributi sarà attivo entro l’inizio di novembre».

ALLENAMENTI AL FREDDO
Diverso è il discorso per le società che utilizzano le palestre scolastiche. «La luce non possiamo toglierla – ha chiarito Alberghini – mentre possiamo tagliare sul riscaldamento che terremo acceso solo nell’orario scolastico. O, almeno, questa è la strada che stiamo valutando, in attesa delle valutazioni che sta facendo Asm». Le palestre saranno scaldate fino ad un massimo di 19 gradi solo durante l’orario scolastico. Poi il riscaldamento sarà spento «dalle 4 del pomeriggio in poi». Perciò gli atleti che si alleneranno nel tardo pomeriggio, lo faranno a riscaldamento spento, «mentre per le partite – ha aggiunto Alberghini – abbiamo già parlato con le federazioni e ci hanno detto che, ad una temperatura inferiore ai 10 gradi, non si possono svolgere le competizioni. Quindi il riscaldamento sarà acceso solo nelle ore delle partite». 
TARIFFE RITOCCATE

Altre valutazioni sono in corso sulla chiusura anche degli spogliatoi, «perché se gli atleti fanno la doccia a casa, si risparmia ulteriormente e, con il risparmio prodotto, si potrebbe accendere di più il riscaldamento della palestra» e l’eventuale accorpamento delle società all’interno degli impianti. Quindi il vicesindaco Tovo: «I costi non sono sostenibili: anche se triplicassimo gli oneri a vostro carico, il nostro “scoperto” si ridurrebbe di meno del 20%». Le tariffe di utilizzo degli impianti saranno comunque ritoccate «per adeguarle al tasso d’inflazione – ha puntualizzato Alberghini - questo vuol dire un euro o due in più a tariffa oraria. Non oltre». 

 

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Il Gazzettino