Centrale Enel, il 2021 porterà alla demolizione di Polesine Camerini

CENTRALE ENEL Il polo energetico ha prodotto corrente elettrica per circa un trentennio
PORTO TOLLE Il 2021 dovrebbe essere l’anno di avvio della demolizione vera e propria del sito industriale di Polesine Camerini che da centrale Enel evolverà in...

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PORTO TOLLE Il 2021 dovrebbe essere l’anno di avvio della demolizione vera e propria del sito industriale di Polesine Camerini che da centrale Enel evolverà in Deltafarm, innovativo villaggio turistico a opera di Human company, azienda toscana leader del mercato nel turismo all’aria aperta. «Le due ditte sono impegnate nella discussione del contratto integrativo che dovrebbero firmare a breve – ha detto il sindaco Roberto Pizzoli -. Le trattative al riguardo sono a buon punto. Se tutto va come deve a gennaio potrebbero partire le demolizioni e la bonifica che è la cosa che a noi interessa maggiormente». 


TRATTATIVE IN CORSO
Racconta infatti il primo cittadino di Porto Tolle: «Una decina di giorni fa sono stato a Firenze nella sede di Human company. Li ringrazio perché nonostante il periodo Covid che ha comportato non poche perdite anche al loro settore, hanno deciso di mantenere inalterato l’interesse per l’investimento nel nostro territorio».
Il progetto del villaggio turistico è stato presentato nel 2018 come vincitore del bando Futur - e promosso nel 2016 da Enel per ridare nuova vita a 23 centrali elettriche dismesse in Italia, tra cui anche quella di Polesine Camerini. A fine giugno del 2019 la firma del preliminare di vendita tra il colosso energetico e quello del turismo. Nel frattempo era iniziata qualche attività di demolizione dei gruppi che la compongono, seguita dai carotaggi di Enel che saranno discussi in contraddittorio con quelli di Arpav. Quest’ultimo passaggio è fondamentale per occuparsi della bonifica e il ripristino dei luoghi.
IL PROGETTO
Il dialogo tra i due privati non si è mai interrotto per arrivare al contratto integrativo che potrebbe dare slancio ma soprattutto gambe al progetto. «Abbiamo iniziato gli incontri con la Regione per la variante della destinazione d’uso urbanistica del sito – ha sottolineato Pizzoli -. Avrei voluto fare una sorta di consiglio comunale aperto per spiegare lo stato delle cose, ma questa situazione con il Covid ha bloccato tutto. Anche perché in teleconferenza non è la stessa cosa che una seduta in presenza per confrontarsi su un tema come questo». 
Il sindaco ha inoltre evidenziato: «Considerato poi che si tratta comunque di una trattativa tra privati abbiamo deciso di mantenere un profilo basso e rimanere nel nostro ruolo di garanti del nostro territorio». 

Dei 300 ettari su cui si espande la centrale un centinaio dovrebbero essere convertiti in villaggio turistico e del vecchio sito dovrebbe rimanere in piedi soltanto la ciminiera di 250 metri, la più alta d’Italia. Nelle intenzioni espresse da Human Company durante la presentazione del progetto i battenti si sarebbero dovuti aprire nel 2023, mancano ancora due anni all’ora x e non è ancora stata posta la prima pietra. Per l’azienda toscana si tratta di un investimento complessivo di 60 milioni di euro con la previsione di una presenza giornaliera media di circa 8 mila turisti e una conseguente occupazione di almeno 400 addetti. Tra le principali attrazioni di questa struttura, unica nel suo genere nel Delta, sono previsti un polo sportivo multifunzionale, un’area per gli sport acquatici e spazi dedicati al benessere.
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Il Gazzettino