Emorragia cerebrale: morto Massimo Pavan, 42enne di Cittadella

Emorragia cerebrale: morto Massimo Pavan, 42enne di Cittadella
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CITTADELLA (PADOVA) - Un malore improvviso e fatale: un'emorragia cerebrale ha fermato la vita di Massimo Pavan, cittadellese di 42 anni. Lo ha trovato il papà Ugo nella camera da letto. Lascia anche il fratello secondogenito Simone, 38 anni, sposato con Alice e papà di un piccolo di 14 mesi per la gioia di tutti, anche di Massimo, che era diventato orgogliosamente zio per la prima volta. Dolore che ritorna in una famiglia che già ha dovuto affrontare diversi anni fa un altro gravissimo lutto, quello per la scomparsa nel 1999 di Laura Marcon, moglie e mamma, investita da un furgone in Borgo Vicenza di fronte all'ex hotel Palace mentre stava attraversando la strada. Una famiglia che però, di fronte al dramma, mettendo al primo posto i valori di altruismo, generosità ed umanità che erano anche di Massimo, ha acconsentito all'espianto degli organi.


LA SOLIDARIETÁ


Tutto quello che i medici riterranno utile per salvare altre vite, il papà Ugo e il fratello Simone hanno dato il consenso possa essere trapiantato. Di fronte alla scienza che non lascia più nessuna speranza, con un gesto di grande solidarietà, pur nel dolore per la perdita di un figlio ed un fratello, hanno saputo guardare a chi ha la vita legata ad una sorta di conto alla rovescia. Grazie a Massimo altre persone continueranno ad avere una più concreta speranza di vita. «Lui si dava da fare per tutti, era così, pronto a dare una mano, ed abbiamo pensato fosse il modo migliore per ricordarlo», spiega Simone.


«Massimo - continua il fratello - stava bene. A diciotto anni aveva avuto un ictus, ma non c'era stata nessuna compromissione. La sua era una vita regolare, non aveva assolutamente nessun problema di salute». Massimo viveva assieme al papà, Simone non abita più nella casa di famiglia. «Ero passato prima di cena mercoledì, Massimo era in giardino che stava giocando con il cane, era tutto normale, a posto, ci siamo scambiati qualche parola, stava benissimo. Dopo cena era andato sul poggiolo della camera a fumare una sigaretta. Mio papà guardava la televisione, poi è uscito in giardino, saranno state neanche le nove, ha sentito un respiro affannoso, ha chiamato Massimo senza ottenere risposta. É salito in camera e l'ha trovato privo di sensi».


GLI INUTILI SOCCORSI


In soccorso è arrivato anche lo zio che abita a fianco sentendo papà Ugo urlare il nome del figlio, poi l'arrivo dell'ambulanza ed il ricovero in terapia intensiva nell'ospedale di Cittadella. «Purtroppo i medici non ci hanno dato nessuna speranza, troppo massiccia l'emorragia». Attualmente Massimo lavorava sui fondi agricoli di proprietà della famiglia. Per diversi anni era stato dipendente del mobilificio Marchetti a Cittadella. «Una persona che sapeva stare con tutti, di compagnia, solare. Massimo era così, semplice e cordiale - aggiunge Simone - Gli piaceva la musica, era fan dei Litfiba di Piero Pelù. Aveva frequentato anni fa anche un corso per diventare dj, ma poi non era mai salito in consolle».


La famiglia, pur essendo di Cittadella, abita al confine con Fontaniva, e ha visto i fratelli frequentare le scuole fontanivesi come pure la parrocchia. Nel Duomo di Fontaniva lunedì alle 20 ci sarà la preghiera di suffragio mentre martedì alle 15,30 saranno celebrate le esequie. Poi ci sarà la cremazione. Numerose le attestazioni di cordoglio che giungono alla famiglia Pavan come pure i ricordi di Massimo lasciati nei social. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino