Emma Menardi: «Un successo la mia prima stagione al rifugio Nuvolau»

Emma, prima stagione sul Nuvolau

Lo staff al rifugio Nuvolau
CORTINA D'AMPEZZO - La bella estate di Emma Menardi sul Nuvolau, la prima, è finita. Il rifugio sulla cima della montagna, il più antico d’Ampezzo,...

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CORTINA D'AMPEZZO - La bella estate di Emma Menardi sul Nuvolau, la prima, è finita. Il rifugio sulla cima della montagna, il più antico d’Ampezzo, inaugurato nel 1883, adesso è chiuso, con il sopraggiungere dell’autunno, con la prima neve. «E’ stato più bello di quanto pensassimo – dice Emma, 28 anni – e posso dire che la nostra prima stagione estiva quassù è stata davvero buona, tutto è andato bene. Peccato che abbiamo iniziato tardi, per la necessità di eseguire lavori di ammodernamento della struttura; così abbiamo aperto ufficialmente soltanto il 31 luglio. C’è stata comunque tanta gente, sia ad agosto, sia a settembre».

La nuova gestione è subentrata dopo la decisione di Mansueto Siorpaes e della moglie Jo Anne di lasciare il rifugio, dopo 47 anni ininterrotti di attività: «Molta gente restava sorpresa, nel trovare noi – aggiunge Emma – ma tutti si sono detti contenti di vedere ragazzi giovani, con tanta voglia di fare, di assumersi un impegno di questo genere. Molti hanno commentato che ora è giusto che Mansueto e Jo Anne possano riposare, dopo aver tanto lavorato quassù. Personalmente posso dire che noi non saremmo qui, senza Mansueto: per fortuna è sempre stato molto ben disposto, ci ha dato tanti consigli, ci ha insegnato tutto quello che serviva per la gestione del rifugio e dei vari impianti. Appena siamo arrivati si è rotto il tubo, installato nel 2015, che porta l’acqua al rifugio: abbiamo individuato subito la rottura, sulle cenge e le rocce del Nuvolau. Ad agosto non c’è stata pioggia, per cui scarseggiava l’acqua per usi igienici. Siamo riusciti a superare tutte le difficoltà».

Ai 2.575 metri del rifugio ha lavorato un gruppo affiatato, con molti componenti della famiglia Menardi “Diornista”, due sorelle e un fratello di Emma, alcune cugine, altri ragazzi: «La squadra ha funzionato, in tutti i suoi componenti: noi quattro e chi ha lavorato con noi. E’ stato faticoso, ma ci siamo anche divertiti e questo è importante. A settembre sono saliti i componenti del direttivo Cai di Cortina, che mi hanno assegnato il rifugio: sono stati qui a cena, alcuni hanno dormito quassù, in una serata magica, con la luna piena. Si sono detti soddisfatti di quello che hanno visto». In quanto ai numerosi ospiti, Emma può memorizzare i primi aneddoti: «Tanti turisti sono saliti per la prima volta sul Nuvolau, taluni attratti dal clamore suscitato dal bando per la gestione, l’inverno scorso, con 254 partecipanti, quindi curiosi. In tutti c’era tanta voglia di uscire, di vivere la montagna, dopo le difficoltà di questo periodo, avevano un atteggiamento diverso rispetto agli anni passati. Non ci sono stati episodi spiacevoli, sono stati tutti in gamba. Adesso guardiamo già all’estate prossima. Non credo che resterò quassù 47 anni anch’io; per ora ho un contratto di sei anni, rinnovabile. Per il 2022 speriamo soltanto sia una stagione completa, che si possa lavorare bene da subito». 

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Il Gazzettino