Abbatterla o tenerla? L'assessore: «Referendum sull'ex emeroteca di piazza Ferretto»

L'ex emeroteca chiusa e abbandonata davanti al Duomo di Mestre
MESTRE - Già nel 1973 si discuteva di abbattere l’emeroteca di via Poerio, che nascondeva la Scoletta e il Duomo di San Lorenzo, assieme a CelAna, che invece...

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MESTRE - Già nel 1973 si discuteva di abbattere l’emeroteca di via Poerio, che nascondeva la Scoletta e il Duomo di San Lorenzo, assieme a CelAna, che invece nascondeva parte dell’unica Torre Civica rimasta dell’antica Mestre. «D’accordo, ma CelAna venne demolita perché il Consiglio comunale decise di farlo. Ci fu un voto dell’amministrazione democraticamente eletta dai cittadini» afferma l’assessore Renato Boraso che già nei giorni scorsi aveva spiegato come la demolizione dell’emeroteca chiusa da sei anni non sia all’ordine del giorno della giunta Brugnaro, e che ora lancia un referendum per lasciar decidere ai cittadini. 


BANDO SOSPESO
Per l’edificio costruito nei primi del Novecento, però, nel 1978 ci fu una delibera con la quale il Comune si impegnava ad acquistarlo per demolirlo e fare spazio agli edifici religiosi. «Trovo sconvolgenti le posizioni prese dai consiglieri Boato e Bettin e da altri esponenti delle opposizioni che, ravveduti sulla via di Damasco, su un’idea del parroco don Gianni Bernardi si lanciano in questa crociata. Il parroco, naturalmente, è libero di fare proposte ma mi chiedo se sia pensabile che su scelte importanti della politica cittadina le opposizioni si lancino su una battaglia simile senza riflettere su un aspetto: il Consiglio comunale non ha fatto una delibera che dà il via alla demolizione; ha, invece, deliberato nel 2019 di fare un bando per affidarne la gestione a un privato che, tra l’altro, voglia aprire un ristorante».
In realtà di bandi ne avete fatti addirittura due ma sono andati entrambi deserti. «Sì sono nati male, non certo per colpa del Consiglio che non avrebbe potuto immaginare l’esplosione dell’emergenza sanitaria. Sono nati in piena pandemia di Covid: in un momento in cui la ristorazione, come molte altre attività, era in gravissima crisi, sarebbe stato difficile che qualcuno si fosse candidato per aprire un altro ristorante. Gli uffici, però, hanno dovuto procedere lo stesso perché l’operazione ormai era stata avviata».

Se il Consiglio comunale ha votato per il riutilizzo dell’ex emeroteca ed ex centro civico, perché allora proporre un referendum? «Perché se alcuni oggi parlano sui giornali è giusto che anche gli altri cittadini possano esprimersi. E poi ci sono altre questioni strategiche che andrebbero affrontate: le Vele di piazzale Sicilia e la Scala della Torre civica. Si potrebbe chiedere volete voi che le Vele vengano trasferite al parco di San Giuliano o piuttosto che si butti giù l’emeroteca? E, ancora, volete voi demolire l’emeroteca o smontare la scala della Torre e magari, senza distruggerla, destinarla all’addestramento per i pompieri? Trovo francamente incredibile questa polemica sull’ex emeroteca quando ci sono altri pugni sull’occhio. Senza fare a gara a chi urla di più, dunque, organizziamo una consultazione. Lo dico anche a don Gianni». La parrocchia, in proposito, ha pure un’altra priorità, quella dei colombi che hanno preso casa nei cornicioni e nei portici dell’emeroteca e scaricano guano sulla rampa di accesso laterale alla chiesa e sul viottolo che porta al cortile del Laurentianum. «Ci stiamo occupando anche dei colombi, avevamo pensato alla pillola perché si riproducono troppo e sono invasivi ma intanto sistemeremo le reti antintrusione rovinate».

 

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Il Gazzettino