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SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Emergenza idrica, il sindaco di San Vito al tagliamento invita ad acquistare taniche per l'acqua. «Abbiamo messo nero su bianco il piano di emergenza idrica», ha annunciato Alberto Bernava, nell'ultimo consiglio comunale, a fronte del perseverare di un problema che da settimane sta mettendo a dura prova il territorio. Un piano «che prevede due fasi: quella di allarme e preallarme – ha continuato il primo cittadino – e che vede il coinvolgimento di tre soggetti: oltre al Comune stesso, la Protezione Civile e Lta». Lta che inizialmente «non aveva previsto di seguire le abitazioni che utilizzano pozzi artesiani, ma che poi, visto l'aggravarsi della situazione, ha scelto di fare la sua parta fornendo l'acqua». Il sindaco ha invitato i cittadini ad acquistare taniche e cisterne e si è reso disponibile a mantenere un dialogo con la Regione. Regione a cui l'amministrazione «ha chiesto – si è detto in consiglio giovedì sera – che finanzi, per i privati e le famiglie (non per le aziende) l'adeguamento degli impianti, soprattutto in relazione all'allacciamento alle autoclavi e a quello delle cisterne».
CISTERNE
Un modo per sollevarli dai costi che avrebbero interventi simili. Nel frattempo il Comune stesso provvederà all'acquisto di alcune cisterne, grazie anche all'ordinanza emanata dalla Protezione Civile Regionale, che si fa carico delle spese sostenute dai comuni per far fronte all'emergenza e garantire l'acqua alle famiglie.
PROTEZIONE CIVILE
Ecco dunque che è scattata «la distribuzione di una grossa parte dei sacchetti d'acqua – contenenti tre litri l'uno, per un totale di circa 600 – ottenuti sabato scorso al Cafc». Una delegazione della Protezione Civile sanvitese, infatti, aveva ritirato proprio una settimana fa una prima dotazione di oro blu d'emergenza a Udine, nella sede del Consorzio Acque del Friuli. Tornando al consiglio comunale, incalzato dal capogruppo della Lega Roberto Barel, il sindaco si è espresso anche sul futuro. «L'emergenza durerà almeno fino alla fine di quest'anno – ha sospirato Bernava – e non basterà qualche pioggia per fermarla». «È necessario un cambiamento culturale. Il primo grande investimento, già finanziato, sono gli otto milioni di euro dell'acquedotto della nostra zona industriale: non è pensabile che peschi acqua dalle falde. Ma non basterà per cambiare la situazione. Ci vuole una visione che richeda una serie di investimenti, maggiore consapevolezza e coinvolgimento della cittadinanza. Mi auguro che la politica si assuma un ruolo di grande responsabilità in una sfida non del domani, ma dell'oggi», ha concluso Bernava
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