Elisa Molinarolo, l'astista veronese ma padovana d'adozione, racconta i suoi mondiali: «Bilancio più che positivo»

Elisa Molinarolo
Nono posto mondiale, prima donna azzurra nella finale iridata dell'asta, il primato personale e soprattutto la consapevolezza di essere un'atleta da grandi palcoscenici:...

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Nono posto mondiale, prima donna azzurra nella finale iridata dell'asta, il primato personale e soprattutto la consapevolezza di essere un'atleta da grandi palcoscenici: la trasferta ungherese di Elisa Molinarolo ha sicuramente lasciato il segno. L'astista delle Fiamme Oro, veronese di nascita e padovana di adozione, ha concluso le sue fatiche a Budapest, dove sono in corso i mondiali di atletica, con la massima soddisfazione.

L'ANALISI

«Il bilancio è più che positivo - spiega nella sua ultima giornata nella capitale ungherese, prima di tornare in Italia dove arriverà nella mattinata di oggi, pronta per i festeggiamenti dei parenti, amici e "colleghi" saltatori del Gruppo Asta Padova - La qualificazione come ho detto è stata la giornata più bella della mia vita sportiva, ma anche la finale è stata molto emozionante. Avevo il timore di uscire subito, di essere quella entrata per caso. Invece ho fatto 4.30 e 4.50 alla prima prova, il secondo era un bel salto. Non mi sono sentita fuori luogo a quel livello, non ero di troppo tra le migliori al mondo».

Dopo il 4.60, già primato personale, e i 4.65 della qualifica per Molinarolo è arrivato appunto il nono posto finale, con tre errori proprio a 4.65, nella gara vinta in coabitazione dall'australiana Nina Kennedy e dalla statunitense Katie Moon a quota 4.90. La stessa Molinarolo svela un momento particolare vissuto in finale: «Nel 2017 mia sorella mi aveva regalato il biglietto per la finale dell'asta ai mondiali. Vedendo la presentazione ricordo di aver pensato "che bello sarebbe essere là". Quando mi è capitato ho vissuto un'emozione fortissima. In generale ho vissuto al meglio tutti questi momenti. C'erano anche i miei genitori e i miei zii, tanti amici, ho vissuto ogni salto davvero assieme a loro. E quando l'asticella resta su e lo stadio, che era sempre pieno, esplode in un boato è davvero bellissimo. Posso dire di essermi goduta ogni momento i questo mondiale».

L'astista allieva di Marco Chiarello, con cui si allena al PalaIndoor e che l'ha seguita anche a Budapest, sapeva di essere in condizioni, ma le ultime due gare prima della partenza per l'Ungheria, gli assoluti di Molfetta e il meeting di Brazzale nel vicentino, non erano andate bene. La condizione però era inequivocabile: «Abbiamo fatto tutto al meglio, in campo e fuori racconta Abbiamo curato la fisioterapia, la nutrizione. Sono stata sempre bene, facendo il lavoro al cento per cento, senza mai fermarmi per qualche dolorino. Molfetta e Brazzale non erano andate bene, ma siamo arrivati qui pronti. Ero tranquilla, sapevo di aver fatto come dovevo. Alla fine è stato meglio così: è andato tutto per il meglio nel posto giusto e al momento giusto».

CHI È ELISA MOLINAROLO

Un passato nella ginnastica artistica ad alto livello, grazie alla quale era arrivata appunto ad allenarsi a Padova, poi l'atletica, ma non da professionista. Arrivata alla nazionale alternando il lavoro agli allenamenti, due anni fa è entrata nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro. Un cambiamento nella sua vita da atleta che non è rimasto isolato: «La mia vita è cambiata anche nelle ultime 72 ore. Questo risultato, forse perchè ero una sorpresa, ha avuto una grande eco. Ho ancora centinaia di messaggi cui rispondere, mi viene quasi l'ansia a vedere le notifiche, ma è una cosa bellissima. Anche dal punto di vista tecnico sono cambiate le cose: alcuni meeting dove ero in lista d'attesa hanno chiamato per invitarmi. Farò queste ultime gare con serenità, consapevole di aver centrato l'obiettivo stagionale. Poi vedremo per l'anno prossimo».

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Il Gazzettino